La spaccatura che si è creata all’interno del Comprensorio Arpino Volturno non è stata rimarginata. I due blocchi, che in estate avevano dato vita alla fusione, hanno preso vie diverse ed al momento sembra improbabile che avvenga una riconciliazione. Sant’Arpino e Vis Capua si sono dette addio dopo tre mesi di quella fase che, per dirla in vena romantica, si chiama “innamoramento”. I molteplici risultati negativi delle prime nove giornate hanno contribuito a far svanire quella passione, innalzata nel pre-campionato dalla costruzione di una squadra di indubbia qualità, collocata tra molti nella rosa delle squadre favorite alla vittoria del campionato. Di esempi fallimentari nella vita ne esistono a bizzeffe, ma ciò che sta succedendo lungo il percorso del Volturno è quanto di più anomalo esiste. Da dieci giorni a questa parte, in provincia di Caserta si è creato questo episodio unico nel mondo del calcio.
Due squadre. Il Comprensorio Arpino Volturno è sulla carta una sola società, con un presidente, uno staff dirigenziale e tutto ciò che ne consegue. Purtroppo però la realtà è ben diversa, infatti sono due le squadre, distinte e separate, che si stanno allenando in orari, campi e sotto due guide tecniche diverse. Da una parte c’è il Sant’Arpino di Giuseppe Angelino, con l’allenatore-giocatore Giovanni Riccardo che, sui campi di Parete e Succivo, è alla testa di un gruppo di cui fa parte il blocco atellano (Angelino, Granata e Spada su tutti). Agli ordini di Vincenzo Castaldo, invece, al Reale di Capua si allena il vecchio blocco della Vis Capua dello staff di Alfredo Aglione, formato da un manipolo di atleti esperti, a cui si vanno ad aggiungere tanti talenti della juniores locale.
Domenica chi scenderà in campo? Una situazione paradossale che conoscerà un nuovo capitolo della propria storia nel prossimo turno di campionato. Domenica mattina alle 10.30 il Comprensorio Arpino Volturno è atteso al “Papa” di Cardito per la gara contro l’Afragolese. Incredibile ma vero, c’è il serio rischio che entrambe le squadre si presentino a Cardito, con l’intento di far valere il proprio diritto di disputare la gara. Una storia alquanto strana che al momento non conosce alcuna soluzione. Non è uno scherzo ipotizzare che la terna arbitrale possa ritrovarsi due distinte nelle mani, presentate da entrambe le squadre che hanno intenzione di mettere piede sul terreno di gioco. Come farà il direttore di gara a decidere chi delle due scenderà in campo? Polemiche e spiegazioni a cui solo il Comitato Regionale Campano, competente in materia, può rispondere.