E’ stato un calciatore molto precoce debuttando tra i professionisti già a sedici anni. Massimo Carnevale, casertano doc, esordì nel trentaduesimi di Coppa Italia in un Casertana-Latina del 1988. Rossoblù guidati da Montefusco e per il centrocampista ultimi venti minuti in campo. Iniziò così la lunga carriera conclusa, sempre all’ombra della Reggia, diciassette anni dopo. Il doppio ex di Casertana-Martina Franca è lui. Da quel 1 dicembre di ventisei anni fa è cambiato tutto. Dopo il fallimento della Casertana ha giocato con il Castel di Sangro, Tricase, Turris, Nardò, Sant’Anastasia, Martina, Palmese e Morro d’Oro. Ne ha cambiate tante, ma proprio quelle che si affronteranno domenica rappresentano qualcosa di speciale per lui. “Sono cresciuto nel settore giovanile della mia squadra – esordisce – e sono emozioni particolari che non dimentichi. Montefusco mi fece scendere in campo e fu qualcosa di incredibile. Feci parte stabilmente della rosa sia in B che in C1 con Materazzi e Varrella. Mi allenavo con tutti quei grandi calciatori che si sono susseguiti al Pinto, poi dopo il fallimento ho iniziato a girare l’Italia. La Casertana per me ha sempre rappresentato qualcosa di importante ecco perché nel 2004 decisi di tornare anche se poi le cose non andarono benissimo. Con il Martina la storia è diversa. E’ stata una delle parentesi più piacevoli della mia vita. Si instaurò un rapporto così intenso con la dirigenza e soprattutto la tifoseria, che a distanza di tanto tempo ancora ci sentiamo con alcuni amici in Puglia. Fummo protagonisti di una grande cavalcata dalla D alla C1 con Boccolini in panchina. Straordinario, se ci penso mi vengono i brividi. Domenica per me sarà una partita affascinante e soprattutto piena di ricordi. Chi vince? La Casertana sta dimostrando di meritare un posto tra le primissime, il Martina dopo un avvio difficile si sta riprendendo e credo che non verrà a recitare un ruolo di vittima sacrificale. Ho il cuore diviso a metà, non chiedetemi un pronostico, sarebbe impossibile”. Sulla qualità del girone ammette: “A parte quattro-cinque squadre che sono una spanna sopra le altre e tra queste inseriscono anche la Casertana, per il resto noto tanto equilibrio. Un livellamento che rende imprevedibile ogni partita. Chi è davanti ha poco a che fare con questa Lega Pro. Per gli organici che hanno potrebbero militare in altre categorie. Il mio augurio è di rivedere presto la Casertana ai vertici dei campionati e il Martina in una posizione di classifica molto più tranquilla. In fondo sono state le squadre più importanti della mia carriera”.