Diciassettesimo posto in classifica con una sola vittoria all’attivo, quattro pareggi e cinque sconfitte. Sette gol fatti e tredici subiti. Sono i numeri dell’Ischia, prossima avversaria della Casertana che si presenterà sabato al ‘Pinto’ con una situazione societaria e tecnica piuttosto difficile. Il presidente Taglialatela è dimissionario e su Porta pende una spada di Damocle. Un altro ko e l’ex Giugliano rischierebbe seriamente l’esonero. Tre sconfitte di fila, tre punti (vittoria ad Aversa il 27 settembre scorso) nelle ultime cinque giornate. Lontano da casa sono arrivati cinque dei sette punti in classifica, ma tutti contro dirette concorrenti per la salvezza. Melfi (0-0), Savoia (1-1), Martina (2-2) e successo come detto ad Aversa grazie al giovanissimo Ingretolli che insieme all’esperto Nicola Ciotola sono i bomber della squadra con tre gol a testa. Pessimo, invece, il rendimento al ‘Mazzella’ con un solo punto conquistato, una rete all’attivo contro le sette subite e quattro ko. Dando uno sguardo alla suddivisione delle reti segnate, emerge un dato curioso: tutte realizzate nella ripresa. Tre entro il 15’, una entro la mezz’ora, due entro il 45’ e una in pieno recupero. Evidentemente nel primo tempo gli isolani subiscono di più avendo incassato nove delle tredici reti totali. Reggono bene fino alla mezz’ora prima di crollare (7 gol negli ultimi 15’). Quattro nella ripresa e anche in questo caso tra il 31’ e 45’ Mennella (superato in tre occasioni di testa, due su punizione) è stato battuto per tre volte. Tre rigori contro tutti realizzati. Dal mercato estivo gli innesti dei vari Sirignano, il promettente Empereur, Wagner, Bacio Terracino, Cruz e Ciotola sembravano poter dare nuova linfa ai gialloblù che avevano registrato le dolorose partenze di Mattera, Tito e Cunzi, finiti tutti alla Casertana e incredibilmente non ancora capaci di trovare spazio nell’undici titolare. Invece ben presto hanno dovuto fare i conti con una realtà ben differente. Caserta è un po’ la partita dal dentro o fuori, serve una svolta, anche se in Via Medaglie d’Oro è un tabù che dura praticamente da sempre in campionato.