Altro giro, altra corsa ed altra sconfitta per la Juve. Dopo quella in terra capitolina, i bianconeri di coach Molin restano fermi al palo della classifica incassando una sconfitta bruciante. Bruciante non per il risultato, ma per il modo in cui è arrivata e specialmente dal punto di vista del gioco mostrato sul rettangolo di gioco. Caserta ha mostrato gioco di squadra e corale solo ed esclusivamente in alcune occasioni, perdendosi in tante occasioni in soluzioni solitarie e senza costrutto. Eppure nonostante tutto i padroni di casa sono rimasti attaccato al match per tutto il tempo non affondando mai sotto i colpi di Brindisi che ha dominato anche a rimbalzo e dal punto di vista della prestanza fisica. Insomma questa la buona notizia in casa Juve. La buona notizia dalla quale ripartire e costruire quel sistema di gioco e quel gruppo ben oliato, che al momento – complice anche gli infortuni e le assenze – non è ancora venuto a galla.
PRIMO QUARTO
La partenza è al quanto scioccante per i padroni di casa. La Juve parte, infatti, con il freno a mano tirato nei primi quattro minuti di gioco. James e Mays sfruttano tutta la loro fisicità e firmare il primo vero allungo dei pugliesi (4:10). All’ennesimo canestro di Mays, Molin ne ha avuto abbastanza e quella che esce dal time out è una Juve completamente diversa: Scott ritrova la mira perduta a Roma, Mordente anche e alla fine i liberi di Gaines regalano il primo vantaggio dei padroni di casa (17:16). Il finale di quarto si infiamma con canestri a ripetizione da una parte e dall’altra. Gaines, Moore e Turner si sfidano dalla lunga distanza, ma è Young che regala ai bianconeri il -1 al 10’ (25:26).
SECONDO QUARTO
L’inizio di secondo periodo non è certo diverso da quello precedente. Harper e Henry provano a spingere sull’acceleratore della partita. Tommasini e Gaines tengono a stretto contatto la Juve, mentre tocca a Young rimettere le cose a poste con cinque punti in fila per il nuovo -2 (34:36). Dopo tanti canestri, arrivano anche tanti errori da una parte e dall’altra. Moore si prende il tecnico ed anche il terzo fallo personale; Young ed Howell non si fanno pregare e all’intervallo il punteggio è perfettamente in parità a quota 42.
TERZO QUARTO
Il ritorno in campo dagli spogliatoi dopo l’intervallo lungo è con una sorpresa poco gradita da parte dei bianconeri. Esposito viene espulso nel tunnell che porta agli spogliatoi e Brindisi riprende con un libero e possesso per la sanzione (44:47 dopo i liberi di Howell). Il match va a strappi fino a due minuti dalla fine del terzo periodo quando Caserta sbanda paurosamente in attacco e in difesa. Brindisi non si lascia scappare l’occasione di mordere alla giugulare degli avversari e allunga il passo con James e Mays (56:65).
QUARTO QUARTO
Tensione alta, tanto nervosismo, muscoli ed errori per aprire gli ultimi dieci minuti di gioco. Caserta stenta ancora a trovare il bandolo della matassa in attacco, Brindisi prova a non farsi scappare l’opportunità di prendere il largo e al giro di boa i possessi di vantaggio dei pugliesi sono ancora due (61:67). Il canestro di Scott prova ad alimentare le ultime speranze bianconere che si spengono sulla tripla di Turner ed il canestro di James nonostante la risposta di Moore.
JUVECASERTA 69
ENEL BRINDISI 78
(25-26; 42-42; 56-65)
JUVECASERTA: Howell 6, Gaines 14, Mordente 3, Vadi ne, Tommasini 2, Michelori 4 , Moore 11, Scott 13, Vinciguerra ne. All. Molin.
ENEL BRINDISI: Harper 8, James 16, Cournooh 2, De Gennaro ne, Denmon 10, Morciano ne, Zerini 3, Henry 7, Turner 15, Mays 16, Ivanov 1. All. Bucchi.
ARBITRI: Mattioli, Baldini e Biggi