Ha rischiato fino all’ultimo di uscire dal campo con un pareggio, poi Idda ha risolto la contesa con un tap-in da attaccante navigato dell’area di rigore. Il Barletta si è dimostrato squadra arcigna e dotato di buone individualità, Floriano e l’autore del pari Palazzolo su tutti. Se fossimo stati ad inizio campionato, questa partita sarebbe terminata con un risultato diverso dalla vittoria. Angelo Adamo Gregucci si trova decisamente d’accordo su questa analisi ed afferma: “Dovevamo vincerla e sono soddisfatto di aver conquistato l’intera posta in palio con un atteggiamento propositivo. Il goal del pareggio ha provocato nei ragazzi un contraccolpo piscologico, ma siamo stati bravi a riscattarci. Faccio i miei complimenti ai giocatori per la compattezza, un’idea su cui dal primo giorno ho lavorato e sto raccogliendo i frutti un po’ alla volta. In passato forse non avremmo avuto quella lucidità per vincere la gara, invece noto che da questo punto di vista ci stiamo evolvendo”.
La sostituzione. In tribuna più di qualche tifoso ha storto il naso, in merito al cambio che ha stravolto l’equilibrio della formazione, con l’ingresso di un attaccante, Mancino, al posto di un centrocampista, Chiavazzo. Incalzato sul motivo della sostituzione, il tecnico calabrese risponde con molta tranquillità: “Ho inserito Mancino al posto di Chiavazzo per dare maggiore profondità alla manovra e cercare di chiudere la contesa. Invece è rimasta in bilico, anche a causa del goal di Palazzolo al 58’. Sta prendendo forma l’idea di solidità: questo è lo spirito di una squadra che vuole fare bene in un campionato difficile qual è la Lega Pro Unica”.
I cambi della ripresa. Innegabile la determinazione che hanno messo in campo i tre innesti del secondo tempo Mancino, Antonazzo e Cunzi. A riguardo gesto di assenso col capo di Gregucci: “E’ importante che chi entra dalla panchina, dia il massimo. Oggi le tre new-entry hanno fatto il proprio ingresso con la mentalità giusta; vedi Cunzi che ha sfiorato il goal ed Antonazzo ha siglato l’assist per il goal decisivo di Idda. Io sono dispiaciuto per i ragazzi che sono andati in tribuna, Alessandro, Alvino e Ricciardo. Purtroppo qualcuno dovrà farlo questo lavoro bastardo; mandare in tribuna giocatori di grande professionalità non è una scelta facile. Per me partono tutti dallo stesso punto, i miei giocatori lo sanno. Io non guardo né il nome né il cognome e mando in campo chi considero più in forma”.