Presso la Sala Audiovisivi dell’Istituto Salesiani si è tenuta la classica conferenza stampa bianconera del pregara di campionato che, questa volta, coincide con la seconda giornata dove Brindisi arriverà al Palamaggiò per bissare il successo di sette giorni prima contro Pesaro. A parlare, come da copione, il coach Lele Molin che guarda indietro, ma anche al presente e futuro della sua Juvecaserta.
Passo indietro a Roma, cosa lascia questa sfida?
“Una gara che sicuramente non ci ha lasciato un buon feeling, sebbene fossimo saliti a Roma fiduciosi, oltre alla tegola Young, la squadra non è riuscita ad esprimersi come avrebbe voluto. Ho avuto la dimensione che, nonostante i buoni propositi e la concentrazione, paga sempre il lavoro in palestra; per troppi giorni abbiamo lavorato in condizioni d’emergenza e si è visto in campo contro Roma. Alla fine la squadra aveva mille ragioni per gettare la spugna e mollare, invece abbiamo lottato con dignità ed orgoglio fino alla fine. Qualche occasione è stata buttata, come la fine del secondo quarto che ha segnato il match. Perdere, comunque, 24 palloni è troppo e ci abbiamo lavorato in settimana. Anche gli ultimi 3’ potevano essere giocati meglio, chiudendo con uno scarto contenuto che è sempre cosa giusta. A fine match eravamo consapevoli che abbiamo perso non tanto per debolezza nostra, ma anche per la condizione fisica della squadra”.
Vi presentate dopo che tipo di settimana?
“Questa settimana è stata diversa, c’è stato il rientro sia di Young che di Sergio (clinicamente guariti); la formazione è ancora in emergenza purtroppo. C’è disappunto, nervosismo e rabbia nei ragazzi per questa situazione. Io stesso sono un po’ malato, non è vero che non sono ottimista rispetto a domenica scorsa, ma adesso non ho la percezione esatta di cosa ci attende domenica contro Brindisi perché non so veramente cosa possono dare Young e Sergio. Adesso so che possiamo giocare con una certa intensità ma, oggettivamente, non so per quanto tempo. Avere Sergio in panchina mi può aiutare, ma è diverso per Young che ha un altro ruolo rispetto a Gigi”.
Brindisi è reduce dalla roboante vittoria su Pesaro ed è squadra veramente pericolosa…
“Arriva in un non grande momento per noi; oltre al grande risultato di domenica, Brindisi è una delle poche squadre che può, fisicamente, contendere il titolo a Milano. Hanno 6-7 giocatori di colore molto aggressivi e, come tutte le squadre di coach Bucchi, nasce tutto dalla difesa. Il problema principale, domenica, sarà attaccare bene la loro difesa. E’ un team di livello superiori rispetto a noi; ha sostituto giocatori di talento con altri con ancora più classe e pedigree. Sarà un test importante, ci dispiace non poterci presentare al meglio. Vediamo quanto siamo ‘squadra’ di fronte a problemi non comuni”.
Moore non ha giocato bene a Roma, la gente vuole un suo riscatto…
“Condivido che Ron non è stato all’altezza, ma non è giusto gettare la croce solo addosso a lui. Non eravamo al completo, Moore è la nostra centralina ed è stato messo in corto circuito da Roma. Lui sa bene che non ha giocato come sa, vi farei leggere il messaggio che mi ha mandato lunedì, ma mi aspetto una sua prova migliore già domenica anche se Brindisi sicuramente lo attaccherà dall’inizio”.
Quanta curiosità, o emozione, c’è alla vigilia della prima davanti al proprio pubblico?
“Il Palamaggiò è un pezzo importante della nostra squadra. Ovviamente ci dispiace non essere quelli che vogliamo; i nostri tifosi ci aiuteranno, a volte giustamente ci fischieranno, ma so che posso contare sul loro aiuto. I ragazzi sanno che possono avere una marcia in più quando giochiamo al Palamaggiò perchè è una fonte importante di energia”.