Ogni cosa ha un termine e la legge dei grandi numeri ne è testimone. Dopo quattro successi consecutivi (cinque se aggiungiamo anche quello di Coppa Italia) la Casertana torna dal Salento con una sconfitta senza la benché minima attenuante. Troppo svagata e poco reattiva la compagine rossoblù per arginare la voglia di riscatto di un Lecce costruito per vincere il campionato, o quanto meno per giungere ai play off, fase del campionato dalla quale la formazione giallorossa negli ultimi due campionati ne è uscita solo nella finale per la promozione. Una sconfitta che ci sta, insomma, anche se qualcuno ha storto un po’ il naso per l’atteggiamento assunto dalla squadra fin dalle battute iniziali. Ciò che, invece, intendo portare all’attenzione del lettore è l’ennesima dimostrazione di maturità evidenziata dai tifosi casertani che sui social network, ormai assurti a punto di riferimento principale per conoscere gli umori delle tifoserie organizzate e non, hanno immediatamente sdrammatizzato l’insuccesso in terra salentina facendo sapientemente ricorso a ciò che era la Casertana non più di due anni fa. «Meglio perdere a Lecce che a Volla» è stato, per sommi capi, il commento più ricorrente, proprio in ricordo dei tempi bui in cui il club rossoblù è stato costretto suo malgrado a calcare i campi polverosi anche dell’Eccellenza. Insomma, la migliore risposta è giunta proprio dai sostenitori che si sono limitati esclusivamente a commentare la sconfitta in se per se senza, tuttavia, andare oltre e lasciarsi andare a commenti poco equilibrati o, se volete, disfattisti. La maniera migliore, a mio modo di vedere, per rasserenare l’ambiente anche in considerazione del fatto che la stessa società ha più volte manifestato quelli che sono gli obiettivi di stagione, cioè una salvezza che giunga quanto prima possibile e poi vedere di andare anche oltre, avversarie permettendo. Già, perché, e non dimentichiamolo, le squadre che puntano al salto di categoria rispondono al nome di Salernitana, Benevento, lo stesso Lecce, tanto per citarne qualcuna, cioè club ben abituati a respirare l’inebriante ma allo stesso tempo pericolosa aria della vetta. Pertanto, resettiamo Lecce e guardiamo avanti al match contro il Barletta, altra sfida, guarda caso, che mancava da oltre vent’anni proprio per l’assenza dei colori rossoblù nel panorama professionistico nazionale. Ora, però, siamo in serie C e pertanto teniamocela bella stretta questa categoria.
Alla prossima.