Quella di sabato sarà una sfida d’alta quota tra le due formazioni che hanno sorpreso più di tutte in questo avvio di campionato. Isola di Procida – Sessana sarà, però, una gara davvero speciale per Luigi Franco, da tutti conosciuto come Gigino, ex capitano degli isolani con i quali ha giocato per ben quattro stagioni, dal 2009 al 2013, ottenendo tanti buoni risultati tra cui la promozione in Eccellenza al termine del campionato 2009/2010.
Ovviamente non possiamo cominciare quest’intervista in modo diverso, partiamo, quindi, dal tuo ritorno a Procida. E’ la prima volta che affronti il Procida da avversario, sarà emozionante per te; che match prevedi?
“Per me sabato sarà un’emozione indescrivibile, solo a pensarci mi vengono i brividi; ritornare su quell’isola magnifica dopo quattro anni di ricordi calcistici belli e meno belli. Mi aspetto una buona partita da parte di tutte e due le squadre perché entrambe hanno nell’organico giocatori di valore. Voglio complimentarmi con il presidente Muro che ha allestito veramente una buona squadra che in questo campionato sicuramente potrà dire la sua”.
In genere le partite sull’isola sono sempre molto difficili, in base alla tua esperienza puoi confermarcelo?
“Vi confermo che in quattro anni in maglia biancorossa, le sconfitte casalinghe si contano sulle dita di una mano; vincere sull’isola è davvero compito arduo perché la trasferta è stressante per chi non è abituato, ma io sono convinto che sabato la Sessana farà risultato e non torneremo da Procida a mani vuote. Nella partita di coppa contro il Casagiove mi sono fermato per un problema all’inguine e domenica lo staff tecnico ha deciso di non rischiarmi, potendo contare su altri ottimi calciatori che si sono comportati alla grande contro la Sibilla. Ora ho recuperato e spero di poter far parte degli undici titolari scelti dal mister Ricciardi”.
Gran parte del gruppo attuale è lo stesso delle stagioni in cui tu eri a Procida, quindi la società e la squadra hanno un’ossatura molto collaudata. Che accoglienza ti aspetti?
“Si, la società è sempre la stessa e dei circa 22 giocatori a disposizione, 16 sono ex compagni di squadra con i quali ho vissuto tante gioie, qualche dolore con annate caratterizzate da molto sacrificio calcistico. Sono sicuro che mi accoglieranno benissimo perché io in quattro anni ho dato tanto per quella maglia, ricevendo in cambio molto da quell’isola che mi ha regalato prima tanti amici e poi la passione dei tifosi che non vedo l’ora di riabbracciare sabato allo ‘Spinetti’ ”.
Dal tuo arrivo a Sessa Aurunca è servito davvero poco tempo prima che ‘Gigino Franco’ entrasse nel cuore della gente. Ti piacerebbe aprire un ciclo in questa piazza come hai già fatto a Procida?
“Ovunque ho giocato, sono riuscito subito a farmi apprezzare dalla gente perché sono uno che dà tutto per la maglia che indossa, sudandola sul campo in ogni partita perché non ci sto mai a perdere. Se la cosa dipenderà da me, penso che al 99% chiuderò la carriera a Sessa con il presidente Vrola; ormai mi sento un Sessana DOC. La tifoseria aurunca è simile a quella del Procida; entrambe sono formate da persone serie e molto educate nei confronti dell’avversario in qualsiasi circostanza. La differenza tra le due sta nel fatto che i tifosi gialloblù seguono la Sessana ovunque non facendo mai mancare a noi calciatori in campo il loro supporto; a Procida le cose sono un po’ più complicate per quanto riguarda gli spostamenti per le gare in trasferta”.
Dopo quattro giornate la Sessana guarda tutti dall’alto verso il basso, a pari merito con una corazzata come la Turris. Dove volete arrivare?
“Gran parte del merito di tutto questo va alla dirigenza che ha costruito una signora squadra, ma soprattutto al mister Ricciardi che sta facendo un lavoro incredibile. Prima dell’inizio del campionato ho sentito parlare tanti addetti ai lavori, per molti la Sessana era una squadra troppo vecchia per fare bene. Noi abbiamo solo pensato a lavorare, affrontando partita dopo partita un avversario alla volta e finora il campo ci ha dato ragione. Ora sicuramente non ci possiamo nascondere, tutti stanno scoprendo il valore della nostra squadra, ma vi dico francamente che non abbiamo paura di nessuno. Questa è una delle squadre più competitive in cui ho giocato perché può contare su un organico composto da calciatori con esperienza e tanta umiltà; poi possiamo schierare ogni domenica gente del calibro di Dino Fava e Alfonso Camorani che hanno disputato tanti campionati tra i professionisti. Però siamo equilibrati perché in organico ci sono anche tanti giovani validi che potranno dire la loro negli anni a venire. Comunque penso che sia inutile fare pronostici, solo il campo deciderà quale sarà la squadra migliore”.
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