Non è vero ma ci credo, recitava una commedia di Peppino De Filippo, con filo conduttore interamente legato alla scaramanzia. Già, la scaramanzia. Una sorta di effetto placebo da applicare in tutti i campi, lavorativo, scolastico e non ultimo quello sportivo, in particolare nel mondo del calcio. Due settimane fa (mercoledì scorso ho evitato di tediarvi con le mie elucubrazioni in quanto c’era in concomitanza la ben più importante e interessante partita casalinga con il Cosenza) ci lasciammo con un Gregucci in bilico, probabilmente pronto a fare le valigie in caso di risultato negativo a Pagani. Nulla di tutto ciò, anzi sono giunti tre squilli consecutivi che hanno riportato addirittura a tre punti dalla vetta la compagine rossoblù. O verde fluo. Già, perché da quando la Casertana ha iniziato a indossare la terza divisa il suo cammino, sebbene ancora breve in termini di gare disputate, sembra non conoscere ostacoli. Questa maglia è stata adottata in estate e tra amichevoli e match di TIM Cup, il suo è stato un percorso al netto di pareggi e sconfitte, solo vittorie. E non è un caso che, secondo qualche spiffero fuoriuscito dalla sede sociale, lo stesso patron Lombardi alla vigilia del match di Pagani avrebbe chiesto espressamente che la squadra scendesse in campo con questa divisa. Non lasciamoci, però, ingannare dai cosiddetti falsi idoli e lasciamo invece che sia la ragione a individuare il perché di questo buon momento della Casertana che dopo un inizio poco fortunato, ora ha ritrovato entusiasmo e vigore. Due, secondo il mio opinabilissimo parere, le spiegazioni di ordine tecnico tattico che hanno consentito alla Casertana di fare questo filotto, peraltro giunto contro tre formazioni anche loro in un momento non proprio ottimale sotto il profilo del gioco e dei risultati. Innanzitutto il recupero di Cissè che ha dato quella profondità e solidità offensiva necessaria per far salire la squadra. per carità, non è che Diakitè se la sia cavata male, anzi tutt’altro. Ma è visibile a occhio nudo il tributo in termini di muscoli che il giovane ivoriano paga nei confronti dell’ex Albinoleffe. Secondo punto, forse ancora più importante, è stato l’innesto di Antonazzo a destra della linea dei trequartisti. Una variante che ha consentito alla Casertana di avere maggiore protezione a centrocampo data l’innegabile capacità di Antonazzo di proporsi in fase offensiva (a Messina è andato anche a segno) oltre che essere valido in copertura essendo, peraltro, esterno basso di ruolo. Un momento positivo, quello della Casertana, che ha, quindi, una spiegazione logica che va ben al di là di ogni rito scaramantico. Il rossoblù è un’altra cosa, ma in ogni caso prepariamoci venerdì sera nel match contro il Matera a rivedere in campo le scintillanti e fortunate maglie verde fluo. Non sia mai dovesse interrompersi l’incantesimo…