Essere raggiunti all’85, poi al ’93 e infine perdere in casa un derby molto sentito dalla dirigenza sono indizi che rischiano davvero di formare una prova. Sul banco degli imputati c’è mister Gregucci che già la scorsa settimana fu criticato per il suo modulo (4-2-1-3). Sabato si è presentato con un improbabile 4-3-1-2 e dopo aver regalato un tempo agli stabiesi, è stato costretto a finire in dieci vista l’ingenua espulsione di D’Alterio. Nel dopo gara sguardi scuri sui volti dei dirigenti. Il socio del presidente Lombardi, Pasquale Corvino ha preferito non commentare il modulo e l’atteggiamento tattico dell’allenatore. Il presidente onorario Pascarella non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma andando via ha sussurrato qualcosa inerente a Gregucci. Lo stesso patron Giovanni Lombardi, pur non passando per la sala stampa, ha fatto capire a chiare lettere di non essere affatto soddisfatto di come stanno andando le cose. Gli investimenti sono stati fatti e se si definisce la Juve Stabia una squadra con giocatori di blasone e superiori alla Casertana, allora davvero qualcosa non va. Ecco perchè il derby (il terzo di fila) di sabato prossimo a Pagani rappresenta il bivio stagionale non solo per i falchetti, ma soprattutto per Gregucci. Una non vittoria farebbe aumentare esponenzialmente il calore sprigionato dai carboni ardenti già accessi sotto la sua panchina. L’anno scorso Capuano resistette tre partite, Gavorrano gli fu fatale. Il ‘Marcello Torre’ sarà decisivo.