Forse sarà una favola, o forse un sogno. Ma il Caserta per la prima volta ha dimostrato quel carattere che molti credevano avesse smarrito. Vittoria sul Paternò, punti preziosi, ed un po’ di svago nella mente del roster casrtano. E’ un’impresa. E come tale dev’essere considerata. Soprattutto dai “sordi”.
I MATCH – No, non si parla di nuvole allontanante. E neanche di “percorso più in discesa”. La realtà dei fatti parla di una squadra con degli attributi infiniti, con una sana voglia di stupire. Non è stato tutto così facile, anzi. Dopo il primo incontro perso brutalmente alla settima ripresa, i Falchi rialzano la testa e giocano i nove inning della vita: alla fine è 4-2, ed infiniti sorrisi. Un sublime Michele Corbo dal monte di lancio proietta i neroarancio verso il primo trionfo stagionale, coadiuvato dall’allenatore Iannucci, oggi anche in veste di catcher. I fratelli D’Addio (prima e seconda base) dal box di battuta fanno sentire la propria presenza, mentre Rober Sosa regala l’esperienza che serviva nel ruolo d’interbase. Giovanissimi ed inediti (alla prima volta nelle posizioni di esterno sinistro e terza base) Iannetta e Munerotto, entrambi sotto i venti, risultano decisivi anche in difesa. Infine, il talento di Migliozzi e la concretezza di Silva hanno garantito tranquillità alla squadra e poco scampo alle palline battute all’ “esterno”. Tutto perfetto per quella che viene definita “la più grande soddisfazione” del Presidente Rotili.
IL COMMENTO – Proprio quest’ultimo, raggiunto telefonicamente ci ha annunciato: “E’ stata un’emozione unica, questi ragazzi sono stati fantastici. Abbiamo trascorso un’intera notte di viaggio, che si è sentita particolarmente nel primo match. Non immaginavo una reazione così, soprattutto perché eravamo decimati, con soltanto nove ragazzi disponibili. E poi l’ultima in classifica contro la prima: non c’è soddisfazione più grande”. I ragazzi casertani dunque consegnano una bellissima pagina alla loro storia. Nonostante una situazione a dir poco impossibile, nonostante mesi e mesi passati senza la possibilità di allenarsi. “Ormai siamo un gruppo che si ritrova solo per giocare – ha continuato il numero uno del team casertano – siamo arrivati al 13 luglio senza allenamenti a causa dell’infelice situazione del campo. Anche per questo confidiamo nel comune, domenica comunque giocheremo di nuovo a Roma, presso la struttura dell’Acquacetosa contro una squadra locale. Tarabuso? L’incontro voluto da Rossetti non c’è più stato. Noi abbiamo intenzione di pagare per affrontare le partite in casa, ma l’ingegnere vuole farci assumere responsabilità che non abbiamo”. E così si concluse la giornata dei Falchi: con una speranza. Flebile, almeno per il momento. Ma che viene alimentata da questa grande impresa, prodotto perfetto di rabbia e voglia di riemergere. Ora il Caserta ha una marcia in più. E la sfrutterà al massimo.
CRISTIANO CORBO