Tutto sembra essere coperto da una sorta di calma apparente, coperto da un velo di tregua che attende solo il prossimo gong per provare a mettere un punto ad una questione che negli ultimi giorni ha tenuto più banco di quelle che sono le questioni di mercato e gli obiettivi della società e dello staff tecnico per la prossima stagione. Quasi come se tutto quello che è successo, tutte le parole che si sono susseguite da una parte e dall’altra all’interno della questione rapporto Juve-Istituzioni politiche, siano state il classico show che in genere due pugili fanno durante la prova del peso e nella relativa conferenza stampa che ne sussegue. Quale il gong in questione? Ovviamente quello annunciato nei giorni scorsi da parte dello stesso club di Pezza delle Noci che non ha voluto alzare troppa polvere in un polverone già abbastanza alto – e scusate l’ampio giro di parole – evitando una nota ufficiale, ma ufficiosa pubblicata attraverso la pagina web e quella facebook del club casertano. Un gong che verrà suonato direttamente da Raffaele Iavazzi, direttamente da colui che detiene la maggior parte delle redini della società tra le mani con Barbagallo a spalleggiarlo in tal senso. Un gong che avrà un unico intento e cioè quello di provare a chiudere la questione in un unico round senza per continuare a stuzzicarsi a vicenda. Un round in cui l’azionista di maggioranza della Juve proverà a spiegare le proprie ragioni,. Proverà a mettere sul tavolo le proprie carte ed i propri conti e sebbene il suo avvicinamento possa essere ricondotto allo stesso Sindaco Del Gaudio, non è escluso che l’imprenditore casertano possa comunque mettere sullo stesso tavolo di cui sopra, la richiesta di fare altrettanto e nuovamente nei confronti di altri imprenditori che possano fattivamente sostenere la causa bianconera – quella economica – nella prossima stagione. Certo è che se cosi fosse l’idea di un unico round senza la presenza dietro alla scrivania della conferenza stampa dello stesso primo cittadino di Caserta, inevitabilmente porterebbe ad una ulteriore risposta e quindi ad un altro capitolo da scrivere di un libro che tutti si augurano possa essere chiuso quanto prima per tornare a parlare solo ed esclusivamente di basket mercato o di sponsorizzazioni. Un lavoro quest’ultimo che la Juve sta facendo con le proprie forze, con il proprio impegno e con i risultati ottenuto sia in campo che nelle varie stanze dei bottoni a livello finanziario. Il tutto nel tentativo di presentarsi faccia a faccia con il giemme Atripaldi ed avere tra le mani un piano da eseguire alla perfezione per completare un roster che vede già delle pedine sullo scacchiere e al quale mancherebbero una guardia, un’ala piccola ed un lungo. Un piano, però, che prevede anche un settore che fino a qualche anno fa era se non dimenticato un qualcosa di molto simile: quello giovanile. Prima l’Accademy, poi il ritorno di Enzo Esposito e utilizzato appunto come uomo immagine per la rinascita giovanile ed ora – stando ai rumors – anche il mercato del ‘reclutamento’ giovanile. La sola presenza del nome Juvecaserta all’interno di queste stanze è sinonimo di cambio di rotta, è sinonimo della volontà del club di Pezza delle Noci di guardare con realismo ed ottimismo al futuro cestistico della società, se poi gli obiettivi di cui i rumors parlano si tramutassero in realtà, lo scenario cambierebbe totalmente. Già perché se il nome di Laganà, non per il settore giovanile per una operazione molto simile a quella di Tommasini o Vitali e quindi avere un giovane non breve o medio termine, ma a lungo termine – poteva far leccare i baffi agli intenditore del genere, il tutto è divenuto ancora più gustoso quando a rimbalzare tra gli ambienti è stato il nome di Pierfrancesco Oliva. Vivaio Virtus Siena un alla round di grandissimo talento già alla sua età e che nella scorsa stagione ha anche assaggiato un pizzico di America vestendo la diversa e le uniformi sportive della Bergen Catholic High School. Insomma un vero e proprio pezzo da 90 delle giovanili quello che i bianconeri avrebbero intenzione di mettersi in casa per l’immediato, ma soprattutto per il futuro.