Primi giorni di lavoro per il nuovo commissario straordinario Massimo Savoia. Dopo aver preso il posto di Francesco Stellato nello scorso fine settimana, l’esperto di burocrazia sportiva si è messo subito all’opera e, da persona professionale qual è, ha trovato il modo di ottenere una settimana di tregua dal lavoro, al fine di mettere in moto il nuovo Gladiator e non incorrere in sanzioni disciplinari nel mestiere che esercita. Da oltre trent’anni impiegato al Comune di Caserta con un curriculum in cui spicca la casella “zero” nel computo delle assenze, il nuovo numero uno del club sammaritano non ha avuto problemi a disimpegnarsi per soli sette giorni. Ebbene sì, sette come i giorni in cui, come afferma il primo capitolo della Genesi, Dio ha ottemperato alla creazione del mondo. Non avrà da fare come Lui, ma le responsabilità che lo riguardano non sono minime.
Ieri, nel primo giorno della settimana, Savoia si è recato a Palazzo Lucarelli, sede del Comune di Santa Maria Capua Vetere, per discutere con il sindaco Biagio Maria Di Muro. Un appuntamento, nato per puro caso, in quanto in realtà Alessio Bonavolontà e Fabio Ferrara sarebbero dovuti essere gli ospiti del primo cittadino, in merito alla vicenda stipendi della stagione sportiva appena trascorsa. Per impegni sopraggiunti, però entrambi i calciatori non hanno potuto presenziare all’incontro ed hanno chiesto all’ex segretario la cortesia di recarsi nella casa comunale.
Per la serie “prendere due piccioni con una fava”, poiché entrambi non si sono mai conosciuti e questa sarebbe potuta essere l’occasione giusta per presentarsi. Vi chiederete poiché è stato utilizzato il condizionale? La risposta è semplice. Massimo Savoia si è recato come d’accordo all’appuntamento delle 18.30 ma, dopo essersi presentato alla segreteria, è stato dirottato nella sala d’attesa. “Il sindaco è impegnatissimo in diverse riunione improvvise e non potrà liberarsi in questa giornata”: ha rivelato la segretaria, ma il nuovo commissario straordinario non ha “sprecato” la sua venuta nella sede dell’ente comunale. Mentre attendeva Di Muro in un incontro che non si è mai tenuto, egli ha incrociato l’ingegnere Roberto Di Tommaso, designato dirigente dell’ufficio tecnico nel settore urbanistica dopo la conclusione del rapporto con l’ingegnere Franco Biondi.
Un abboccamento improvviso che ha permesso al Savoia di ottimizzare i tempi, in merito all’impellente questione “Piccirillo”. Il suo chiodo fisso è quello di presentare domanda di riammissione in Serie D, quindi chi meglio di Roberto Di Tommaso può aiutare il nuovo team neroazzurro a scovare i problemi strutturali dello stadio comunale “Mario Piccirillo”. Così i due si sono ritrovati questa mattina ed hanno svolto un sopralluogo presso l’impianto di via Martiri del Dissenso. E’ stato stilato un elenco di tutti quei requisiti che mancano allo stadio per superare il test d’agibilità, secondo i canoni usati dalla Commissione di Vigilanza della Lega Nazionale Dilettanti. Lavori, per nulla impossibili, di cui si dovrebbe interessare l’Ente, in quanto la struttura è di proprietà comunale. Ma c’è bisogno di una buona dose di celerità, in quanto venerdì mattina Savoia ha fissato l’appuntamento con l’ingegnere Antonio Taraschi, responsabile campano della Lega Nazionale Dilettanti, con l’intento di ottenere il suo giudizio sullo stato di forma del Piccirillo.
Del resto, prima di passare a risolvere la questione vertenze, Savoia vuole ottenere certezze per le eventuali problematiche del campo. Ovviamente non è il tempo di pensare alla struttura prefabbricata. Lo stadio, seppur in una condizione pessima per quanto riguarda la visuale degli spettatori, rimarrà così per l’inizio della stagione. Gli eventuali accorgimenti, inerenti la struttura ed il manto erboso, sono un pallino del commissario straordinario che, appena si sarà liberato degli impegni più urgenti, cercherà di creare un dialogo con Di Muro. Perché è bene ricordare che c’è bisogno della volontà di tutti per sopraggiungere a tali innovazioni, soprattutto il benestare di chi, come il sindaco, è il proprietario del suddetto bene comunale. Prima di allora, di argomenti incalzanti ce ne sono ben altri, quindi è necessario dare a Savoia il tempo per fare tutto, in quanto non è certo dotato della bacchetta magica. C’è tanta buona volontà nell’accelerare i tempi ma, secondo chi professa la religione cristiana, solo Dio è riuscito in soli sette giorni a creare il mondo.