Dovrebbe terminare con questa ultima domenica di maggio il primo periodo di attesa e di risposte ufficiale in casa Juve. Un periodo che di solito si presenta per le sue prime schermaglie dopo una quindicina di giorni del prossimo mese ovvero quando il basket mercato mette in scena il suo momento più ‘hot’. Ma questa volta la Juve non ha dovuto aspettare più di tanto per provare a piazzare sulla chiacchiera liberata immediatamente dopo la sconfitta di Pistoia, cosi come invece è stato lo scorso anno quando dopo il rompete le righe dettato da coach Sacripanti al termine di una stagione comunque indimenticabile, ad essere presenti di fronte a quella stessa scacchiera di Pezza delle Noci c’erano solo i soliti noti: Iavazzi e Barbagallo. Il tempo, poi, per arrivare al momento caldo della off-season è stato speso per arrivare a portare all’ombra della Reggia prima di tutto quella figura che ha poi messo assieme tutti i pezzi dello stesso puzzle bianconero: Marco Atripaldi. Lo stesso Atripaldi che alla vigilia della off season di cui si parlava in precedenza, era proprio al fianco sia di Barbagallo – nuovo presidente – che di Iavazzi che nel frattempo si erano solo scambiati di posto. Da una coppia ad un tris, stando a quello che si è visto anche di assi che poi è divenuto un poker con l’arrivo di coach Lele Molin che ha completato il quadro. Un quadro che è rimasto identico dopo circa dieci mesi, un quadro che ha solo cambiato lo sfondo dell’annata di cui preoccuparsi e di qualche piccola, ma importante sfaccettatura all’interno delle pedine. Già perché se i primi quattro volti più importanti di una società di basket, partendo dal proprietario e arrivando al coach passando per il presidente ed il general manager saranno ancora una volta quelli che hanno accompagno gli aficionados per tutto l’anno, quello che dovrebbe cambiare – prima di arrivare ad altre facce note – è uno di quelli che nel prossimo anno diventerà il più fido collaboratore del timoniere mestrino. E qui tutto torna al punto di partenza come se nel mazza di carte degli imprevisti si chiede di tornare a vicolo corto senza passare dal via. Si torna alle attese, si torna a quanto dovrebbe essere ratificato agli inizi di questa settimana dopo l’ufficialità a trattare e chiudere la questione affidata dalla società al giemme Atripaldi. Insomma senza tanti altri giri di parole, da domani sarà prima di tutto il giorno di Enzino Esposito. Un’attesa che ormai si è fatta un tantino lunga viste le dichiarazioni di ambo le parti di voler convolare a delle nozze dove a mancare è il giorno dell’altare e quindi delle firme. Una volta espletata tutta la burocrazia contrattuale al riguardo, la tessera fatta cadere sul tavoli del domino casertano con su scritto il nome di ‘El Diablo’ dovrebbe innescare tutto il resto dove il nome di Ronald Moore è quello più gettonato. Dopo aver dato il proprio assenso a restare e quindi lasciare che Juve e agenti mettessero nero su bianco per la nuova stagione, il folletto di Philadelphia aspetta ancora di gioire e di festeggiare – oltre al party che gli hanno organizzato per il ritorno negli States dopo un anno oltreoceano – il nuovo accordo e continuare ad essere, in maniera ufficiale e non solo più ufficiosa, la mente in campo delle idee cestistiche di Lele Molin. Nell’effetto del domino di cui sopra, però, non sono state inserite le tessere con su scritte i nomi di Mordente, Michelori, Vitali, Tommasini e Carleton Scott. Il perché? Ovvio perché loro ufficialmente sono già parte della nuova Juve. Chi ha lasciato la porta aperta nel rimettere il proprio nome in gioco è Jeff Brooks che prima di fare qualsiasi cosa sentirà il club di Pezza delle Noci e l’eventuale proposta a restare, mentre chi ci spera ormai da un anno a questa parte è Taquan Dean che ha lanciato tutti i tipi di messaggi possibili ed immaginabili al suo vecchio general manager. L’ex Avellino, però, potrebbe anche trovarsi a lottare con la concorrenza con uno Jarrius Jackson che dalla sua ha il passaporto italiano e le origini casertane della famiglia della propria consorte o di quell’eventuale small forward che il mercato potrebbe inserire di schianto all’interno dei pensieri di coach Molin e di Atripaldi spostando Vitali nel ruolo di guardia tiratrice. L’estate non è ancora finita, anzi è appena iniziata, ma un anno se ne è già andato e chi è rimasto già non vede l’ora insieme a chi verrà di dimostrare di essere diventati grandi.