Insieme al collega Sante Roperto, anni fa, scrissi un libro sugli anni della rinascita della Juvecaserta dalla LegaDue al traguardo europeo. Sante ebbe l’idea del libro e scelse il nome: ad anni di distanza, c’ha preso ancora una volta. Sembra una maledizione stile Benfica nelle finali: Caserta si è fermata nuovamente a quaranta minuti dal suo paradiso stagionale chiamato qualificazione playoff. Diciamolo subito: Pistoia ha meritato di vincere lo ‘spareggio’ e di centrare il pass al termine di una stagione pazzesca. La Juve meritava, al tempo stesso, di essere tra le prime otto per il cammino avuto. Al Pala Carrara, come da previsione, è stata una bolgia ma dalla grandissima sportività e civiltà su entrambi i fronti (Anci sarà contento); al suono della sirena erano 5 i punti di scarto, il risultato buono se… Reggio Emilia non avesse imbarcato ad Avellino. Quindi, pur mantenendo il confronto diretto, la Juve è fuori nella classifica avulsa a tre. Quanta rabbia. Si potevano gestire meglio di ultimi minuti? Forse sì, forse non si poteva fare meglio. I bianconeri sapevano al 35’ che dovevano giocare, al massimo, per perdere di 2 ma sfido chiunque a riuscire in questo calcolo preciso. Moore forse si è addormentato due volte col pallone, vero, forse si potevano dare una mossa, altrettanto vero, ma la Juve ha giocato per vincere e non per fare calcoli. Alla fine è una tripla a non mandare i casertani ai playoff (forse la stessa tripla pazzesca di Meini a fine primo quarto).
QUINTETTO MALE. Quando ti bucano contemporaneamente la partita play titolare, guardia titolare e leader della squadra diventa difficile portarla a casa. Non vuole essere un ‘gettare la croce’, assolutamente, ma i tre peggiori sono stati Moore, Mordente e Brooks. Tre giocatori troppo importanti nello scacchiere di Molin. Per alterni motivi hanno floppato e la squadra l’ha sentito. Benissimo Vitali e Scott, eroico (e non fa più notizia) Michelori, abbastanza bene Roberts ed Easley: con questa pagella non si vince a Pistoia. Eppure la Juve c’è andata vicino, questo vuol dire che ha ed aveva doti caratteriali fantastiche. Che rabbia.
ARBITRI MALE. Premessa fondamentale: appellarsi all’arbitraggio non deve essere una giustificazione per la meritata sconfitta ma l’arbitraggio è stato veramente scadente. Senza un metro lineare che, nei primi tre quarti, ha scontentato quasi tutti… è esploso clamorosamente nel quarto periodo. Passi per il tecnico a Brooks (passi netti e protesta), ma gli altri due sono veramente da cineteca degli errori. Moore che, giustamente, fa notare il doppio palleggio fatto da Gibson e prende la grande T. Roberts che prende il contatto, cade e viene sanzionato di flopping: allora, probabilmente non era sfondamento, ma il texano ha preso il colpo, stava scivolando, e non ha accentuato nulla. Fischi fallo in difesa ed ok, non flopping e terzo tecnico in una partita così tirata ed importante. Ciliegina sulla torta il canestro e fallo sacrosanto non dato a favore dello stesso Roberts. Malissimo.
RAI MALE MALE MALE. Peggiore in campo è stato il servizio Rai e dispiace dover bacchettare colleghi più prestigiosi del sottoscritto. Ma, oggettivamente, non si può andare a fare una telecronaca così impreparati. Per fortuna quasi tutti i casertani erano a conoscenza delle possibilità di incrocio e non si sono fatti ingannare dagli errori della telecronaca. Altri sì e la rabbia è stata doppiamente cocente. Ma, poi, dico: vedete come Caserta e Pistoia hanno giocato gli ultimi 2’ e non vi viene il dubbio che qualcosa non quadrava? Vedete l’invasione di campo dei pistoiesi e non pensate che forse è Pistoia a staccare il biglietto? Mai come oggi, Rai di tutto… di meno.
VERITA’. Brucia talmente tanto che è difficile trovare le parole anche per me. Come tutti i casertani, ho creduto fermamemente che i playoff potessero essere centrari. E questa squadra lo meritava perché ha fatto vedere sul parquet di essere tra le migliori 8 d’Italia. Essendo una persona sportiva devo accettare il verdetto, ma brucia troppo.