Se la post season fosse iniziata e avesse già messo in scena i primi due atti di una serie, quella in terra toscana potrebbe essere già considerata un ‘close out game’. I playoff non sono ancora iniziati all’appello della regular season mancano ancora quaranta minuti da giocare, quaranta minuti da sudare ed in cui profondere quell’ultimo sforzo necessario per gridare al mondo la gioia di aver messo in tasca un altro obiettivo. Quaranta minuti che potevano essere una sorta di festeggiamento o passerella verso quel mondo meraviglioso e totalmente diversa dai mesi che lo hanno preceduto e che portano il nome di playoff, ed invece. Ed invece la Juve dovrà vivere anzitempo il suo primo ‘close out game’, il suo primo ‘win or go home’, la sua prima vera partita da dentro o fuori con in palio non il passaggio del turno, ma la possibilità di giocarselo un turno di playoff e non solo. Già perché solo questo bastava ed avanzava per rendere la trasferta in quel di Pistoia un cammino ricco di suspense e di pathos, ma gli Dei del basket quando ci si mettono non sono mai banali. Ed allora in palio non solo c’è la post season, ma il tutto si giocherà su un terreno che non sempre è stato amico ai casertani, quello in trasferta, ma con la possibilità anche di evitare addirittura l’ottava posizione – quindi l’Armani Milano e probabilmente una serie che lascerebbe poco spazio – in casi di risultati favorevoli da altri campi. Materia, quella dei possibili scenari che si potranno creare, oggetto dei migliori matematici e teorici, che trovano spiegazione in queste dinamiche. Si parte dall’ipotesi negativa in termini di risultato finale per la Juve e quindi dalla sconfitta e dalle sue possibili sfaccettature. Due le ipotesi in cui nonostante il ko e quindi i 30 punti complessivi i bianconeri potrebbero festeggiare la post season e le prime due sono: vittoria di Pistoia (che sale a 30) fino a 5 punti di scarto e quindi non ribaltando il doppio confronto a favore della Juve dell’andata (+6 per Caserta), ma anche la vittoria di Pistoia di soli 6 punti in quanto in questo caso a premiare la Juve sarebbe il quoziente complessivo di canestri di +13. Ovvia e scontata, invece, l’ipotesi di successo con più di 6 punti di Pistoia che estrometterebbe Caserta dalla corsa. Diversa e con una probabilità del 50% di riuscita, se alla quota 30 ci si aggiunge Reggio Emilia. In questo caso il conto degli scontri diretti andrebbe tutto sullo stesso piano e a fare la differenza sarebbe lo scarto: con una sconfitta di 1 o 2 punti la Juve resterebbe dentro ma ottava con Reggio settima, con lo scarto tra i 3 ma entro i 23 punti a prendersi l’ultimo posto disponibile sarebbe proprio la Giorgio Tesi Group con la vincitrice dell’Eurochallenge sempre ancorata alla settima postazione, con un +24 di Pistoia su Caserta sarebbe Reggio a scendere all’ultimo posto disponibile e i toscani ad evitare l’Armani. Non meno aperta a differenti e svariati scenari, invece, la corsa nel caso in cui il segno della sfida con Pistoia sarebbe a favore di Caserta. Tre le ipotesi: la prima è quella in cui a trovare i due punti sarebbe solo la Juve (quindi Roma 32, Caserta 32, Reggio 30); in questo caso i bianconeri non andrebbero oltre il settimo posto per il 2-0 nei confronti dei capitolini. La seconda è quella di un triplo successo e quindi discorso relegato alle sole Caserta e Reggio (Roma 34, Caserta e Reggio 32) e dove in questo caso il doppio confronto a favore degli emiliani lascerebbe Caserta ottava. Stesso discorso nel caso di sola sconfitta dell’Acea e terzetto a quota 32 punti. In questa situazione le tre vittorie complessive dei capitolini negli scontri diretti tra le contendenti e le 2 della Grissin Bon battono la sola vittoria bianconera che però festeggerebbe comunque i playoff. Insomma non un solo esame, ma un intero semestre, quello che Roberts e compagni si ritroveranno ad affrontare seduti davanti alla cattedra del campionato con al proprio fianco degli avversari che saranno altrettanti agguerriti nel provare a rispondere meglio e più in fretta dei bianconeri.