Molin: “A Sassari senza snaturarci”



Coach Lele Molin
Coach Lele Molin

«E’ stata una vittoria che sicuramente ci ha fatto bene dopo un periodo in cui eravamo tornati a casa dopo due sconfitte consecutive. Una vittoria non facile e che ci ha dato ulteriore dimostrazione di quello che possiamo fare quando giochiamo in un certo modo». Ha esordito in questo modo Lele Molin nel ‘matinee’ del venerdì e quindi del giorno della classica conferenza stampa di presentazione alla prossima sfida di campionato. Il timoniere bianconero è partito da Siena per poi passare per Tommasini ed affrontare tutte le tematiche fino alla trasferta isolana.

«L’assenza di Tommasini – ha continuato Molin – si sente e come e il dispiacere è tanto non solo per la questione legata alla squadra, visto che la sua presenza, i suoi minuti, ma soprattutto la sua possibilità di metterci il fisico in alcune occasioni sarebbero state importanti non solo per Moore, ma anche per Mordente in termini di cambi in campo. Il dispiacere più grande, però, è quello personale, quello legato ad un ragazzo che si è infortunato in un momento in cui stava facendo dei passi in avanti e in cui la fiducia lo stava portando ad un livello di crescita importante che negli ultimi tempi, per esempio ha spinto molto avanti Vitali».



Si aspettava un Ronald Moore già cosi pronto, inserito e pericoloso?

«Sincero non me lo aspettavo e mi spiego meglio. Sapevo che la sua intelligenza cestistica e il suo modo di capire, valutare ed agire in fretta nelle letture delle difese e di ciò che accade in campo, sarebbe sicuramente stato di aiuto alla squadra, quello che mi aspettavo di meno è che fosse subito ed in maniera cosi veloce importante e pericoloso in attacco, ma soprattutto un difensore cosi coriaceo nelle nostra metà campo. Ha dimostrato di essere un giocatore fondamentale in casa, speriamo che possa essere e possa fare lui come tutta la squadra quel passo in più anche in trasferta».

Tra le tante note positive, la crescita esponenziale di Michele Vitali…

«Sta dimostrando di essere un ragazzo ricettivo. Durante la stagione gli alti ed i bassi ci possono essere e fa parte del gioco, ma in questi mesi Michele ha dimostrato sul campo e con le proprie prestazioni di aver migliorato delle parti del suo gioco, anche se credo che possa ancora migliorare tanto, e questo ci rende tutti più contenti della scelta che abbiamo fatto in estate». Argomento vitali sul quale, poi, ha voluto esprimere la sua opinione anche il Giemme Marco Atripaldi che ha cosi commentato: «Ricordo quando a Biella prendemmo un giocatore come Aradori che veniva da anni di panchina e giocò una prima stagione molto simile a quella di Vitali per poi esplodere completamente nella seconda. Con questo voglio dire che i miglioramenti fatti in questa stagione da Michele, di sicuro daranno ulteriore frutto in quella successiva».

Poi si torna al coach e si torna all’argomento principe della conferenza stampa, la trasferta a Sassari: «Dobbiamo avere la mente sgombra, ma entro un certo limite. Questa è una partita difficile contro un avversario difficile e l’unico che forse in questa stagione ci ha dato uno scarto considerevole in casa. Una sfida contro una squadra che per loro conformazione è in grado di mettere in evidenza i nostri difetti ed i nostri limiti e quindi per me e per la squadra è un ottimo banco di prova. Di sicuro non scendiamo in campo per perdere o per farci prendere in giro. Non l’abbiamo mai fatto e non inizieremo ora, ma dimostrare la nostra idea principale è di dimostrare di poterli affrontare a testa alta e con la giusta maturità».

Il dilemma è ritmo alto o ritmo basso?

«Io credo che prima di tutto si debba partire dalla convinzione che Sassari è una squadra alla quale non puoi togliere delle situazioni e soprattutto dei canestri. Il loro talento offensivo e la loro creatività ti impedisce di ‘controllare’ il match. Ed allora la cosa che puoi fare è attaccarli con aggressività dall’altro lato costantemente. Contro una squadra del genere non poi pensare di giocare solo in difesa. In casa nostra ci siamo riusciti per due quarti, vogliamo ripartire da quelli e allungarli fino alla fine». 


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