In curva Quattro Stelle compariva a pochi minuti dalla palla a due lo striscione, che per taluni era semplicemente goliardico, mentre per altri era offensivo: ‘Dopo Bologna e Varese non ci intossicate anche la pastiera e il casatiello’. Striscione non andato a genio a coach Molin che ha cosi commentato l’accaduto: «Non mi va di essere preso in giro, ne vogliamo far venire l’orticaria o intossicare la gente. Si può dire che non chiamo timeout, che sbaglio le scelte o non faccio la zona, ma non mi piace che la gente pensi che questa squadra non dia sempre il massimo. Per fortuna abbiamo questa squadra che gioca in questo modo e sono sempre il primo ad arrabbiarmi con loro quando fanno i fannulloni. Ma non accetto critiche del genere e bisogna essere sempre obiettivi. Tutti sono liberi di fare striscioni, ma questa squadra merita rispetto. In trasferta giochiamo male e siamo tutti d’accordo, ma scendiamo in campo sempre per giocare e sono il primo responsabile e sindacare sul lavoro non fatto. Oggi dobbiamo ringraziare questi ragazzi che a tre giornate dalla fine sono in posizione di classifica che nessuno si aspettava. Non siamo dei fenomeni, ma ci diamo da fare con molta umiltà».
Un successo dal peso specifico non indifferente…
«Sono due punti pesantissimi e credo che bisogna fare un plauso alla squadra che ci ha creduto per quaranta minuti e alla fine è riuscita a concretizzare il desiderio che avevano nell’animo. La seconda parte l’abbiamo giocata molto meglio della prima, soprattutto in termini di determinazione difensiva e nel modo in cui siamo riusciti a leggere le loro difese. Però senza quella voglia e desiderio di vincere, non credo che avremmo vinto. Una partita in cui l’assenza di Tommasini si è fatta sentire, anche se Moore ha giocato una splendida partita e Mordente ci ha tenuto a galla nel primo tempo».
Cosa è successo negli spogliatoi o cosa ha detto ai giocatori per caricarli e portarli a giocare un secondo tempo come quello che vi ha portato alla vittoria?
«Avevamo concesso troppe cose facili, noi stavamo affrontando i loro cambi difensivi con troppa preoccupazione e con poca fluidità. La preoccupazione principale non erano le percentuali alla fine dei primi due quarti, ma le disattenzioni in difesa e in transizione e qualche tiro da lontano senza avere la necessaria aggressività che dovevamo mettere contro di loro. La vittoria, ripeto, è il giusto premio alla voglia e alla serenità con la quale uscendo dagli spogliatoi ha affrontato il resto della gara».
La scelta di mantenere in panchina Michelori dopo l’impatto che aveva avuto nel primo tempo è stata puramente tecnica o c’è stato qualche problema?
«Ho dovuto aggiustare la difesa sul pick and roll perché stavano avendo la meglio, ho dovuto giocare con due quattro per essere più duttile in difesa e più pericolosi in attacco. Solo una scelta tecnica, ma è innegabile che abbia avuto impatto positivo sulla partita, cosi come Easley in avvio di secondo tempo».
Una menzione speciale la merita sicuramente Michele Vitali…
«Si è preso una grossa responsabilità, nel momento più caldo del match con un tiro da tre che dimostra come stia crescendo di volta in volta».
Una vittoria che può essere di buon auspicio per il prossimo impegno in trasferta contro una squadra come Sassari?
«E’ il campo forse più difficile per vincere, ma ci proviamo. C’eravamo sempre detto durante tutte le conferenze stampe che avremmo avuto piacere ad essere ancora vivi ed ancora in corsa in questa parte di stagione. Questa squadra si sta superando e di dare il massimo in ogni occasione, anche se ci sono delle occasioni in cui non riusciamo ad essere all’altezza di alcuni avversari».
Si rischia di giocarsi tutto a Pistoia all’ultima di campionato?
«Vedremo».