«E’ stato un All Star Game particolare, forse non come me lo sarei o ce lo saremmo aspettati, visto che abbiamo segnato solo 59 punti. Ma alla fine è stato divertente ritrovarsi tutti insieme nello stesso posto, giocare con persone che conosci e che giocano in questo campionato, ma soprattutto condividere con i tuoi compagni di squadra un momento comunque bello della stagione». Questo il commento con tanto di sorriso smagliante da parte di Jeff Brooks all’apertura dell’argomento All Star Game e della leggerezza che lo scorso weekend gli ha regalato dopo un periodo ricco di momenti di alta pressione specialmente dal punto di vista mentale. Non potevano essere altrimenti considerati i faccia a faccia, per esempio, con Avellino o Cantù o le due trasferte a Roma e Brindisi, ovvero tutti quegli appuntamenti che i bianconeri sapevano e volevano regalare una gioia ai tifosi di Terra di Lavoro, in quanto consapevoli dell’importanza di queste sfide. Ma soprattutto quella pressione ormai costante anche e forse principalmente mentale, che si insinua nella testa di tutti quando si tratta di giocare in trasferta. Insomma una domenica per provare a dimenticare la sconfitta di Bologna e di Varese, una domenica per provare a staccare la spina, nella speranza che al riallacciamento tutto torni ad essere all’ennesima potenza.
Ti abbiamo visto ballare dopo una schiacciata di Roberts, a dimostrazione che l’All Star Game è stato anche un momento per provare a mettere un paletto a tutto quello che è capitato nelle ultime giornate e soprattutto alle ultime due sconfitte…
«Diciamo di si, visto che ho avuto modo di constatare che coach Crespi è un allenatore che ci mette e vuole intensità, attenzione anche in una partita come quella dell’All Star Game ed allora ad un certo momento è stato come essere in una partita vera. Però tutto sommato è stato importante per me e Chris o anche per Vitali nella nazionale Italiana, vedere come anche se da lontano i tifosi ci hanno sostenuto ed erano contenti e fieri della nostra presenza».
Ora però che la mente è riposata, si arriva al momento cruciale della stagione e del vostro obiettivo che sono ormai diventati i playoff…
«E’ come se fossimo arrivati nel quarto ed ultimo periodo dell’intera stagione. Un momento in cui sia io che tutti i miei compagni di squadra abbiamo messo un punto su tutto quello che abbiamo fatto fino a questo momento. Abbiamo un obiettivo da centrare, abbiamo una grande soddisfazione da portare a casa e lo dobbiamo fare in queste ultime quattro partite. Non conta cosa e contro chi abbiamo vinto o perso, quello che conta è ciò che faremo in queste quattro partite».
Quindi ti aspetti la solita Juve da partite casalinghe, ma con una marcia in più?
«Mi aspetto semplicemente di vedere una squadra che scende in campo e mette tutta l’energia che ha in quaranta minuti. Sarà una partita difficile contro un’avversaria molto forte. Abbiamo bisogno di giocare con intensità, energia, intelligenza, ma soprattutto in attacco fare le cose giuste al momento giusto muovendo il pallone e giocando di squadra».
Quale la chiave della partita?
«Non possiamo prescindere da quello che in casa specialmente, è stato il nostro marchio di fabbrica: la difesa. Non dico che sicuramente sarà una partita come quella dell’andata, perché fu tutto molto particolare, ma se vogliamo essere, almeno per quanto ci riguarda, gli stessi della vittoria a Siena, dobbiamo essere feroci in difesa. Questa è una di quelle partite in cui non puoi pensare di poterla vincere facilmente, bisogna lottare e per farlo abbiamo bisogno di tutti a partire dalla nostra metà campo».