Al termine di un campionato concluso con una salvezza sudatissima per il Cellole Calcio, il direttore sportivo Luigi Cattolico, chiamato a stagione in corso nel tentativo di salvare una squadra che navigava in cattive acque, ringrazia coloro che hanno reso sportivo questa piccola impresa.
“Quando sono stato chiamato a Cellole, la situazione non era per niente facile, la squadra di inizio campionato non c’era più e trovare nuovi calciatori svincolati che abbracciassero il progetto era un’impresa ardua perchè i fondi messi a mia disposizione dal presidente Sauchella non erano tantissimi. Nonostante ciò siamo riusciti nell’impresa di salvare questa squadra, grazie alla voglia e allo spirito di sacrificio di questi ragazzi e alla passione della nuova società che ha fatto grandi sacrifici per onorare gli impegni presi. Al gruppo di coloro che sono rimasti da inizio stagione – continua il ds mondragonese – guidato dal capitano Vitale, ho aggiunto qualche ritocco come Capasso, ottimo difensore classe ’92 con un passato in serie D con il Nola, Taglialatela, attaccante mancino classe ’91 di Mondragone, Canfora, attaccante ex Pianura classe ‘89 e Cerrato, esterno sinistro ex somigliano classe ‘89 i quali si sono subito ambientati e calati in questa realtà. Ci siamo salvati con una giornata d’anticipo, i ragazzi ci hanno regalato grandi soddisfazioni con le vittorie contro Sessana, San Felice e San Marco Evangelista. Ci tengo a ringraziare in primis il presidente Auchille Sauchella per avermi voluto a Cellole, poi il segretario Verrico, uomo fondamentale della società, Antonio Freda, Michele Vitale, i due tecnici che ci hanno aiutato in questi mesi, Iovino e Di Pasquale e tutti gli altri collaboratori, dal primo all’ultimo. Questa salvezza è la dimostrazione che nel calcio la competenza e la passione recitano un ruolo importantissimo. Spero di non aver dimenticato nessuno, voglio omaggiare tutti i ragazzi che mi hanno permesso di conservare il mio piccolo record personale: non sono mai retrocesso da direttore sportivo. Il merito è tutto il loro, che sono scesi in campo e hanno lottato fino all’ultimo secondo. Alla fine si fa a gara per salire sul carro dei vincitori, ma chi conosce bene gli eventi saprà anche attribuire i giusti meriti. Infine – chiude il direttore – voglio lasciare un mio saluto personale a Peppe Feola, un ottimo calciatore ma soprattutto un grande uomo. Non sono io a dirlo, le testimonianze di affetto che ha ricevuto in questi giorni lo dimostrano, ci ha lasciato prematuramente e sono stato davvero scosso dalla notizia. Nella penultima di campionato abbiamo ospitato il Real San Felice a Cellole e Peppe era in tribuna insieme a me, abbiamo visto la gara assieme. Sono davvero dispiaciuto, lo saluto con tutto il cuore. Ciao Peppe! “