Essere presidenti di una squadra di calcio vuol dire esporsi sempre per il bene della propria squadra, dei propri tesserati. La vita sportiva di molti sanfeliciani si è fermata dinanzi ad un destino tragico: alle ore 20 del giorno 8 Aprile al calciatore numero otto della compagine. Giuseppe Feola combattente in campo e fuori non ce l’ha fatta: ricoverato presso l’Ospedale di Caserta nel reparto di rianimazione il suo cuore ha cessato di battere giovedì sera. Tantissimi gli attestati di stima, affetto di amici, colleghi e calciatori che hanno condiviso con lui tantissime esperienze. Chiusa nel proprio dignitoso dolore la famiglia, impietriti tutti i calciatori sanfeliciani. La gara contro il Casagiove si è disputata regolarmente. Ecco il momento più duro che nessun presidente vorrebbe affrontare dopo una notte insonne a pensare al proprio calciatore coccolato come un figlio. Vedere affranti tutti i calciatori con la testa altrove ed esser messi di fronte ad un bivio:giocare per onorare il campionato o fermare il grande carrozzone del calcio. La Federazione impone la disputa della gara inviando due dirigenti:tutto il calcio tramite facebook si sdegna per un incontro che doveva essere rinviato. Al di là del rigido e discutibile regolamento si poteva rinviare l’incontro?In quali condizioni psicologiche sono scese in campo le due squadre legate affettivamente a Giuseppe Feola?Il campo sancisce la promozione in Eccellenza all’Hermes Casagiove ma la voglia di parlare di risultato sportivo passa in secondo piano.Il presidente Savinelli è vicino alla famiglia Feola:”E’un ragazzo squisito, merita tantissimo.Il calcio sanfeliciano è in lutto. Siamo rammaricati tutti che la Federazione non abbia dato il consenso al rinvio della partita. C’era un ragazzo in fin di vita!Siamo vicino alla famiglia Feola:speravamo tutti in un miracolo che potesse dar la vita a questo forte ragazzone. Siamo scesi in campo per non falsare il campionato. So che altre squadre non hanno giocato proprio..I ragazzi negli spogliatoi piangevano. Ho fatto scegliere loro di scendere in campo o meno. Non è una sconfitta del calcio. E’stata disputata la partita per rispettare la scelta della Federazione a mio avviso sbagliata. Parliamo di un campione, di un ragazzo generoso fino alla fine nel donare anche gli organi.Tutti al capezzale del ragazzo fino alla fine. Voglio pubblicamente ringraziare il papà di Giuseppe per avermi concesso la possibilità di dare l’ultimo saluto a Giuseppe”.
Con le lacrime agli occhi il presidentissimo Filippo Savinelli congiuntamente al co-presidente Vincenzo De Rosa,direttore sportivo Nicola Perrotta,dirigenti DeLucia e Nostrale annuncia il ritiro della maglia numero otto e sarà appoggiata sul feretro di Giuseppe ai funerali. Una società distrutta, tutto il calcio casertano in lutto.Ennesimo grande atto della bontà di Giuseppe:la famiglia ha autorizzato la donazione degli organi.
Mario Fantaccione