«Avevamo sulla racchetta due set point da poter sfruttare e invece ce li siamo fatti scappare». Commenta cosi la doppia sconfitta in trasferta il proprietario della Juve Raffaele Iavazzi. Un commento che dimostra come le due debacle contro Bologna e contro Varese abbiano lasciato quel pizzico di amaro in bocca che si era comunque riscontrato in tutti i protagonisti bianconeri interpellati fino a questo momento, anche se l’ex presidente casertano e titolare del 90% delle azioni del team di Pezza delle Noci, non perde la speranza e continua affermando: «Certo con almeno una vittoria potevamo essere molto più tranquilli contando anche quello che è accaduto alle nostre spalle in termini di risultati, ma non è ancora perduto niente. Io ci credo, la squadra ci crede e quindi ce la giocheremo fino alla fine affrontando le prossime quattro partite come quattro finali in cui proveremo ad agguantare il nuovo obiettivo cosi come abbiamo fatto con la salvezza».
Quindi è molto più che fiducioso?
«Assolutamente si e non da adesso che siamo in ottava posizione e che per due settimane abbiamo avuto la possibilità di chiudere il conto, ma da molto prima. Se non ci avessi creduto e se non avessi avuto fiducia nei mezzi e nella possibilità di questa squadra di regalarci un altro traguardo importante, al tempo dell’infortunio di Moore e della decisione di separarci da Hannah non avrei dato l’assenso a due investimenti importanti come sono stati quelli di Easley e Ronald Moore. Ora tutto passa nelle nostre mani ed in quello che è sempre stato il nostro punto di forza e quindi il Palamaggiò».
Ed a Pezza delle Noci il primo punto la Juve se lo gioca contro Siena…
«Prima di tutto vorrei sottolineare un aspetto molto importante e che nei giorni scorsi ho sentito anche da altre parti. Se a fine stagione dovessimo arrivare noni e Siena come è molto probabile dentro ai playoff, la Juve non farà nessun tipo azione contro la Montepaschi per assicurarsi un posto tra le prime otto. I playoff e gli obiettivi si conquistano sul campo e non in tribunale. Quindi se saremo capaci di arrivare alla post season con i nostri mezzi e con le vittorie sul parquet bene, altrimenti non agiremo in nessun modo. Detto questo credo che la nostra stagione passi inevitabilmente da questo appuntamento. Una vittoria contro Siena significherebbe continuare a giocarcela, in caso contrario potrebbe anche essere stata la nostra ultima possibilità. Ed allora vista l’importanza del match vorrei ancora una volta fare un appello ai nostri tifosi e riempire il Palamaggiò in un momento importante e cruciale della nostra stagione. Se c’è la volontà di dimostrare l’attaccamento a questa squadra come fanno già in tanti le domeniche casalinghe, non può esserci momento migliore».
Prima di arrivare al classico argomento societario, una nota lieta ovvero le dichiarazioni di Michele Vitali che ha definito le sue convocazioni merito della Juve e di Molin…
«Io dico che il nostro è un merito secondario. Di sicuro sia Michele che Tommasini l’ultima volta, si sono meritati le convocazioni per quello che fanno in campo e per il loro talento. Guardando il tutto dalla nostra parte, credo che il merito sia quello di aver creduto in questi ragazzi, ma soprattutto di averli fatto crescere di volta in volta cosi come sta facendo lo staff tecnico guidato da Molin».
Arriviamo al punto cruciale: come procede la corsa a nuove forze societarie?
«Questo è l’unico vero neo e lato negativo di una stagione che fino a questo momento è di alto livello. Purtroppo dopo tutto quello che abbiamo fatto ad inizio anno, dopo tutto quello che abbiamo fatto in corso per eliminare tutti i debiti di questa squadra, nessuno si è avvicinato per darci una mano. Alla fine della stagione spero ci siano più certezze da questo punto di vista».
Quindi rispetto all’ultima volta è meno fiducioso?
«Il tempo passa e la mancanza di spiragli porta, purtroppo, ad essere meno fiduciosi».