Il calcio fatto dai residenti di Sant’Arpino, è finito. Si chiude l’era Angelino, si chiude nei peggiori dei modi la stagione agonistica per i colori giallorossi della Città di Sant’Arpino Calcio. L’ultima gara in programma, valida per la trentesima giornata del campionato di promozione, tra Città di Sant’Arpino Calcio e Villa Literno, non si è disputata, causa la chiusura dei cancelli dei “Ludi Atellani” di Sant’Arpino. Già nel derby con la Real Ortese il sodalizio giallorosso era stato costretto a emigrare a Villa Literno per disputare il match, non è bastato il summit di qualche giorno fa tra le parti in causa a far vincere il buon senso perché, quella che doveva andare in scena ieri, era l’ultimo appuntamento ufficiale della stagione. Il gestore della struttura sportiva, il quale, già qualche settimana fa aveva sbarrato le porte in faccia ai piccoli calciatori della scuola calcio giallorossa, non ha concesso, sempreché, ne abbia piena facoltà, l’accesso al campo sportivo. Da ogni angolo si ascoltano belle parole che inneggiano allo sport come baluardo contro la devianza giovanile, smettiamola, è tempo di levare questo velo intriso d’ipocrisia, il calcio, lo sport, sono diventati delle slot machine e un mezzo per fare propaganda elettorale. Un appello ai genitori dei bambini; non lasciatevi corrompere e narcotizzare da meschine promesse personali. Fuori i cancelli, esclusi dal mondo, vi sono i Figli di Sant’Arpino, i vostri “Figli”. Una ribellione pacifica al sistema deve venire dalla massa perché i santarpinesi non sono burattini al servizio di qualche lobby. Per il momento le “Iene” hanno vinto, ma nell’interesse della cittadina e dei “Figli” di Sant’Arpino, sradicate il malcostume dalle strade e ritornate liberi.
Gaetano Molaro