Un film già visto e rivisto sia nel bene che nel male. Un copione che la Juve ha messo in scena sia nel momento in cui la circolazione di palla ha fatto la differenza in attacco e la difesa attenta dall’altra parte del campo, sia nella parte in cui nel finale la prima è scomparsa inaspettatamente a favore dei tiri dalla lunga distanza, mentre in difesa i duelli individuali hanno ancora una volta fatto la differenza come temeva lo stesso Molin nella conferenza stampa di presentazione. Ad onor del vero nel momento del bisogno alla Virtus ne è bastato uno ed uno solo, quello messo in scena da Willie Warren. Dalle sue mani e dalle sue movenze e penetrazioni sono arrivati tiri e passaggi per i compagni che hanno sempre trovato il fondo della retina. Anche in questo caso, a coach Valli ne è bastato uno e cioè Viktor Gaddefors che piedi per terra ha scavato il solco definitivo per arrivare alla vittoria. La Juve? Tante le conclusioni da tre sbagliate, tante senza ritmo, ma soprattutto tanti i tiri liberi che hanno o danzato o sono finiti direttamente sul ferro bolognese e che invece avrebbero, nel corso di tutta la partita, potuto dare respiro e fare da contrappeso agli errori dal campo. Insomma appuntamento con il tabù trasferta rimandato a domenica prossima quando di fronte la Juve si ritroverà Varese.
La cronaca. Pronti via e la Juve spende un paio di minuti per trovare il modo giusto per scardinare la difesa e le due torri bolognesi formate da Jordan ed Ebi. Moore illumina la Unipol Arena con assist al bacio, Easley gioca la sua prima vera e propria partenza di alto livello da quando è a Caserta ed il bianco ed il nero di Terra di Lavoro prende il primo sopravvento della serata (8:10). La Virtus prova a scuotere il match con Valli che mischia immediatamente le carte mettendo in campo Gaddefors, Walsh ed Hardy. Dall’altra parte coach Molin non deve fare altro che affidare le chiavi della regia a Ronald Moore che non solo mette in ritmo i compagni, ma si prende le proprie responsabilità dalla lunga distanza. Otto i punti in fila del folletto di Philadelphia con due triple alle quali si aggiunge quella di un redivivo Roberts che fino a quel momento era stato propositivo, ma con un pizzico di mira in meno (14:21). La risposta dei padroni di casa arriva nel secondo periodo dalle mani di Hardy, Ebi e Warren. Caserta ci mette la zona, Roberts la tripla di tabella, mentre Brooks instaura il proprio duello personale con Ebi su ambo i lati del campo con la partecipazione di Scott (22:26). Nel momento del bisogno casertano (due attacchi a vuoto con il pallone che finisce sul primo ferro) arriva la tripla del capitano Marco Mordente che rimette ancora tre possessi pieni di distanza dopo il tap in di Easley (24:31). Due falli non fischiati con tentativo di schiacciate di Easley e Brooks mandano in tilt l’attacco casertano che fatica a trovare la circolazione dei minuti precedenti. In difesa non va tanto meglio, considerando che la Juve prende due triple in fila dall’angolo partite dalle mani di Warren prima e Fontecchio poi e che chiudono i primi venti minuti di gioco (33:35). Due errori di Brooks al tiro da lontano, una stoppata subita da Michelori e un fallo del lungo milanese dall’altra parte del campo per aprire il secondo tempo. Jordan fa bottino pieno in lunetta, Hardy concretizza dalla media e Moore prova ad interrompere in tempo l’emorragia casertana (37:37). Il ‘cerotto’ casertano dura pochissimo, visto che Easley si divora canestri facili ed in difesa lascia l’area sguarnita dopo la tripla di Gaddefors che allarga il divario tra le due formazioni in campo (42:37). Scott si fa perdonare due errori pesantissimi ai liberi con un layup rovesciato, le urla di Molin durante un time out rivitalizzano i casertani che tornano in parità con i liberi di Michelori e Mordente (50:50 al 30’). Il quarto periodo vede il ritorno in campo di Walsh che rivitalizza Bologna. Caserta sbaglia tantissimo dalla lunetta nonostante i falli a favore, ma altrettanti sono stati gli errori dalla lunga distanza con la Juve che si incaponisce nel voler recuperare da dietro l’arco. Bologna ne approfitta e prova ad allungare, ma la fiammata di Brooks rimette tutto in parità (60:60). Gaddefors è indemoniato e continua a sparare da tre, la Juve perde palloni in attacco e in difesa Mordente commette antisportivo dal quale arrivano i liberi di Warren e una nuova sanguinosa palla persa della Juve che in un certo modo Michelori recupera con lo sfondamento a favore (68:62). Ma nel momento di cambiare l’inerzia del match Caserta non riesce a trovare il bandolo della matassa continuando a sbagliare conclusioni dopo conclusioni e a nulla servono le segnature finali Mordente e Moore, perchè arriva la nona sconfitta consecutiva in trasferta.