Secondo appuntamento con la rubrica dedicata all’amarcord bianconero. Con Lucio Bernardo torniamo indietro nel tempo per ricordare le sfide tra Bologna e Caserta. Quella di domenica sarà la venticinquesima in casa felsinea, cinquantesima totale. «La Virtus Bologna ce la siamo sempre trovata davanti nei momenti cruciali della stagione. Domenica, ad esempio, in palio ci sono due punti pesanti per noi in chiave playoff, in passato li abbiamo affrontati sia in finale di Coppa Italia che nei quarti playoff. Quando si parla della Virtus impossibile non ricordare proprio le due finali di Coppa Italia. La prima nel 1984 quando fummo sconfitti 80-78, ci riprovammo nell’89 dopo aver vinto l’anno prima, sempre al ‘Paladozza’ il trofeo contro la Divarese Varese, ma anche in quella occasione venimmo battuti di misura (96-93) dopo i supplementari. In quegli anni si giocava sempre in Emilia perché c’era la sede della Lega e le ‘V nere’ avevano un bel vantaggio potendo giocare con il pubblico a favore. Epiche anche le sfide nei playoff. A cominciare da quella del 1989 quando perdemmo la serie 2-1 con sconfitte di un punto a Piazza Azzarita. Ci rifacemmo con gli interessi l’anno dopo quando eravamo targati Phonola. Li eliminammo ai quarti finale con la famosa rissa del Palamaggiò in cui furono protagonisti Clemon Johnson e Sugar Richardson. Purtroppo non riuscimmo a centrare la finale venendo eliminati dalla Scavolini. Ancora i virtussini contro l’anno successivo, stavolta direttamente in semifinale. Dopo aver vinto a Castelmorrone, perdemmo con due soliti punti di scarto in casa loro per poi vincere di quindici davanti ad un pubblico entusiasta. Tra le due formazioni c’è sempre stata una rivalità particolare: sarà stato il peso politico che rappresentavano tra la fine degli anni ottanta e l’inizio dei novanta, sarà stata la presenza in città di tanti casertani che lavoravano da quelle parti. Ma anche lo storico gemellaggio che avevamo con la Fortitudo Bologna, acerrimi nemici dei cugini bianconeri. Knorr-Phonola era però anche Brunamonti contro Gentile, l’esperienza contro il nuovo che avanzava. Nell’anno del tricolore proprio dopo aver superato Bologna ci rendemmo conto che poteva essere la volta buona…Lo stesso Shackleford, abituato al clima playoff, chiedeva in continuazione quando sarebbe iniziata la fase calda del campionato perché quello che contava davvero per lui erano i playoff. E in effetti nel confronto con Gallinari, che non era più quello di una volta, andò sempre in doppia doppia surclassandolo». In totale Caserta ha espugnato solo quattro volte il campo virtussino: «Il calore del pubblico – conclude Bernardo – ha sempre fatto la differenza. E poi Bologna è stata per anni una sorta di accademia del basket con tanti grandi giocatori che hanno indossato quella maglia».