La mente è rivolta al Messina. A quella trentesima giornata di campionato che potrebbe matematicamente promuovere la Casertana nella prossima serie C. Un appuntamento atteso da tempo non solo dai tifosi, ma dagli stessi calciatori. Servono due punti per brindare, ma ne basterebbe uno domenica con le concomitanti non vittorie di Chieti e Tuttocuoio. «Per quanto riguarda i punti – dice il difensore – ormai è fatta. La nona al massimo arriva a 47-48 e perciò noi siamo già ampiamente nella prossima Lega Pro. Si tratta solo di attendere la conferma matematica per poi poter festeggiare. Francamente noi speriamo già di farlo domenica a Messina dove basterebbe non perdere e poi vedere le altre che fanno. Ma comunque l’obiettivo è raggiunto». Gli ultimi risultati non hanno pienamente soddisfatto la critica. Tre punti in cinque gare, sembra quasi che sia stato tirato il freno a mano: «Ma noi viviamo questa attesa con grande serenità – precisa il capitano – perché la promozione virtuale l’avevamo in tasca già da un bel po’ di tempo. Stiamo gestendo il vantaggio sulle altre e bisogna solo provare ad arrivare lassù. Poi è chiaro che in questo finale di campionato la differenza la fanno le motivazioni Domenica, ad esempio, abbiamo affrontato un’Arzanese bisognosa di punti. Si è venuta a giocare una gara a viso aperto senza alcun timore. Squadra completamente diversa rispetto all’andata e molto più convinta. Ce ne sono tante che hanno cambiato pelle, come lo stesso Messina il cui rendimento è cambiato radicalmente». Lui sarà un ex e si attende una degna accoglienza: «Messina rappresenta il più bel periodo della mia vita. Una città e una tifoseria che mi hanno dato tanto, ci siamo divertiti parecchio e ho lasciato diversi amici da quelle parti. Sarà emozionante rivedere quella gente, quei colori». Infine una battuta sulla presunta stanchezza della squadra sottolineata domenica dal mister: «Forse stanca mentalmente, ma non fisicamente. E’ normale che qualcuno possa accusare un calo ed è giusto che chi ha più benzina in corpo giochi. Il rendimento non può essere sempre uguale, capitano momenti di alti e bassi, l’importante e non farsi mai sorprendere».