Vittoria, vittoria, vittoria!!! Urliamolo tutti insieme perché questa è una vittoria pesantissima, di quelle che ti restano nel cuore e ti fanno girare una stagione. Con le magnifiche sei dei piani alti, prima di domenica, Caserta aveva racimolato una sola vittoria (nella fantascientifica gara del Pala Sclavo di Siena), troppe volte si era arenata sul traguardo, altre volte ha preso degli schiaffi sonori. Stavolta no, stavolta la Juve è stata meravigliosamente cinica nel momento del bisogno. Una vittoria del gruppo ma anche di Lele Molin che si conferma, ma non c’è bisogno di dirlo, un ottimo allenatore. Dopo aver asfaltato i canturini nei primi 15’, Caserta si è fatta rimontare, è andata in difficoltà davanti alla zona di Sacripanti, ha visto il baratro vicino dopo l’antisportivo a Brooks, è andata sul -3 a neanche 2’ dalla sirena e poi… poi sono saliti in cattedra Brooks e Ron Moore, oltre a Scott che ha piazzato una stoppata allucinante a Ragland sul +2. Suonata la sirena è stata festa grande: la ‘scimmia’ è stata tolta ed ora bisogna solo guardare avanti.
LA SVOLTA IN REGIA. Bisogna dirlo a chiare lettere ed in scioltezza: Ronald Moore ha cambiato completamente il volto della squadra. Sapete quante volte ho cercato di ‘difendere’ Hannah dalla gogna cittadina, ma va riconosciuto che Moore è l’uomo giusto, nel posto giusto, al momento giusto. Preciso, pulito, mai sopra le righe, sempre in grado di leggere serenamente dove va la partita, l’ex Siena University ha cambiato marcia al gruppo e l’aumento della percentuale nel tiro pesante è anche frutto della capacità del folletto di mettere in ritmo i tiratori. Se poi trova anche il tempo di cancellare dal campo un certo Ragland, tra i migliori interpreti del ruolo in Lega A, allora c’è da stropicciarsi gli occhi. Complimenti ad Atripaldi per la super ‘pescata’ e, nel caso, mettere altro inchiostro sul prossimo contratto non sarebbe male. Un ragazzo tranquillo, sorridente, sereno che è entrato silente nel gruppo ed, ora, è in grado di trascinarlo. Ha già guadagnato la simpatia dei tifosi tanto che uno, domenica pomeriggio, si è lasciato scappare questo commento: “Meno male che Putin ha attaccato l’Ucraina”. C’è poco da scherzare sulla situazione ucraina, ma passiamo la battuta e la facciamo nostra.
L’ACCOGLIENZA AGLI EX. C’era curiosità per vedere come sarebbero stati accolti i grandi ex Sacripanti, Oldoini e Gentile: ebbene, Caserta ha risposto come doveva. Applausi scroscianti per i due coach ed il play; targa ricordo per gli allenatori da parte del club e via verso la palla a due. Bello il giro di campo fatto dai due allenatori che sono andati, prima di tutto, a dare un bacio al giovane leone bianconero Rosario De Felice prima di prendersi l’applauso corale. Poi, una volta iniziata la partita, giustamente tutti hanno pensato alla propria compagine. Dispiace, e lo dico chiaramente, il coro fatto contro Stefano: capisco la rabbia del momento (subito dopo l’antisportivo sanzionato a Brooks e la doppia ‘grande T’) ma quel coro non c’entrava molto. Ovviamente è una mia opinione, non devo convincere nessuno, ma si poteva risparmiare. Per il resto, bravi tutti.
LA CORSA AL GRANDE BALLO. In America sta impazzando la ‘March Madness’ della NCAA (inutile dire che il mio bracket è crollato come il muro di Berlino, ma almeno i miei Spartans sono ancora in corsa e li ho dati vincenti), qui inizia la volata verso il grande ballo dei playoff. Due biglietti da strappare, direi ormai tre team a contenderseli. Reggio Emilia, Caserta e Venezia sono ancora in corsa, Avellino e Pistoia ormai sono attardate. Peccato che qui si stanno rinforzando proprio le due pretendenti: la Reggiana firmerà Amedeo Della Valle che ha lasciato i Buckeyes di Ohio State, Venezia va su Sasha Vujanic (sì, quello che un tempo era forte ed ora è famoso per la relazione con la Sharapova). La Juve riabbraccerà, nei prossimi giorni, Cameron Moore ma bisogna vedere come ha recuperato dall’operazione al menisco: si sa tutto della vicenda, il lungo non gioca da prima di Natale e non vuole allungare il contratto coi bianconeri. Il suo ritorno potrebbe non aiutare Tony Easley che, certamente, non sta rendendo al meglio nelle ultime settimane. Una corsa a tre, Caserta ha un buon calendario e merita di prendersi il biglietto, ma non sarà affatto facile.
VERITA’. E’ passata una settimana veramente non facile da vivere e raccontare: l’emozione ed i sentimenti personali si sono mischiati alla ‘fredda cronaca’ giornaliera. Personalmente sono contento che sia passata perché non era facile restare ‘calmi ed indifferenti’ (per dirla alla Battiato). Benissimo che la posta in palio sia finita alla Juvecaserta e bene tutto quello che è stato. Adesso, all’orizzonte, c’è la Virtus Bologna reduce dal colpaccio a Brindisi senza la stella Walsh (sarà un caso?). Sappiamo tutti quanto ci tengono i tifosi a questa partita, da un lato e dall’altro, e sappiamo quanto pesa la posta in palio soprattutto per i bianconeri (Bologna, ormai, non ha grandi pretese). Ci vorrà una prestazione maiuscola anche per scacciare la maledizione esterna (ultimo successo il 26 dicembre a Siena); due punti che, se conquistati, ormai metterebbero un bel mattone sulla qualificazione playoff. Ho i brividi al sol pensier.