Ci sono uomini che ti restano nel cuore sia per quanto hanno fatto sul parquet ma anche, e soprattutto, per il loro spessore al di fuori. Max Oldoini è uno di questi: sei anni a Caserta, sei anni dove è stato sempre in prima linea mantenendo un profilo basso ma mettendoci sempre la faccia. Nel cuore di tutti c’è lui, come noi casertani siamo nel suo. Sei anni in canotta bianconera: dalla promozione in Lega A, alla semifinale scudetto, alla partecipazione europea, fino alle due sudate salvezze. Sei anni che non si dimenticano anche per il rapporto avuto con la città che orma sente giustamente sua.
«E’ molto difficile descrivere con poche parole quello che provo nel tornare nella città che mi ha dato tanto – ammette con molta emozione lo stesso Oldo -. I sei anni vissuti all’ombra della Reggia mi hanno consentito di rafforzare la mia identità professionale, talvolta attraverso anche percorsi difficili e ricchi di insidie, ma sempre vissuti all’insegna dell’impegno e della passione condivisi con la società bianconera, con i vari staff che si sono succeduti e col meraviglioso pubblico casertano. Il raggiungimento di tale consapevolezza rende l’esperienza vissuta a Caserta semplicemente unica. Sarà molto bello riabbracciare i miei ex compagni di lavoro, tutti gli amici che hanno condiviso la mia vita casertana e sento di ringraziare coloro che hanno creduto in me in questi sei anni. Parlo dei vari presidenti Caputo, Gervasio e Iavazzi che si sono succeduti in questi sei anni fino ad arrivare al semplice simpatizzante bianconero. Sono molto legato a tutti e tre i presidenti ma anche a gente fondamentale nella vita quotidiana del club come Salvatore D’Angelo, un vero aiuto per tutti, ed Antimo Lubrano».
Chi sentirà di più l’emozione tra voi tre ex?
«Non lo so, vedremo domenica. Sicuramente per me, Pino e Stefano sarà una forte emozione entrare al Palamaggiò. Per me, poi, è la prima volta da avversario».
La partita più emozionante o quella che ricordi con maggior piacere?
«I brividi forti ci sono stati nella gara4 di Jesi: vedere il tiro di Hoover sbattere sul ferro è stata una gioia clamorosa. Le gare più belle, invece, restano gara3 dei quarti a Roma col grande bombardamento di Jones e la vittoria in gara3 a Milano col buzzer di Jumaine».
E ci sarà anche la sua famiglia al Palamaggiò: sua moglie Domenica ed i figli Matteo, Francesco e Caterina, col maschietto Matteo che ha vestito anche la canotta delle giovanili della Ellebielle. Moglie e bimbi sono già a Caserta ed oggi faranno una festa coi vecchi compagni delle varie classi scolastiche.
I tuoi figli per chi tiferanno?
«Caserta, ormai sono bianconeri a tutti gli effetti. A casa a Cantù indossano sempre la maglietta di Stefano Gentile, ma adesso avranno anche quella di Marco Mordente. Caterina è legatissima a Caserta, ci tiene tantissimo, mentre gli altri son più piccoli. Comunque saranno tutti al Palamaggiò ma, come successo all’andata, non vedranno la partita e giocheranno all’interno del palazzetto; anche per loro è un’emozione fortissima».
Passando alla partita di domani pomeriggio, cosa ti aspetti?
«Siamo consapevoli di affrontare una squadra che, sino ad oggi, ha disputato un buonissimo campionato e proverà a conquistare un posto nei playoff. Senza dubbio sarà una partita dove dovremmo mettere attenzione per tutti i 40’ – continua Oldo nella sua analisi -. Noi stiamo disputando un buonissimo campionato, la squadra sta lavorando bene. Ci stiamo allenando con molta intensità, i ragazzi sono molto responsabilizzati e tutti ci stanno dando un grande contributo. Ovviamente ogni partita fa storia a sè; stiamo recuperando gli infortunati e vorremmo disputare una bella partita poi vinca il migliore».
La Juve può andare ai playoff?
«Secondo me ha le carte in regola per farcela. In casa ha giocato ottime partite e sono convinto che ha il carattere e le qualità, come del resto coach Molin, per strappare un biglietto».