Nuova tempesta in casa Gladiator. Questa volta, però, non è la squadra a scioperare per il mancato pagamento delle mensilità. Stanchi della promessa ancora non mantenuta da parte del sindaco Biagio Maria Di Muro, diversi collaboratori del club, in particolare gli addetti al campo, hanno messo il lucchetto alla porta del magazzino e non hanno permesso alla squadra di allenarsi.
La protesta. Come da programma sia lo staff tecnico che i giocatori si sono presentati all’impianto di via Martiri del Dissenso alle 14, ma hanno trovato tutto chiuso poichè i protagonisti di questa vera e propria sommossa non si sono presentati. Anche il portone era chiuso ma è stato aperto dall’addetto stampa Daniele Luongo che aveva con sè le chiavi. Non potendo contare sul vestiario, l’allenamento odierno non è stato svolto, ed in più è stata fatta minaccia che il magazzino non verrà aperto ad oltranza, cioè fino a quando non verranno saldate le mensilità arretrate.
Palla al sindaco. Venti giorni dopo lo sciopero dei calciatori, prima della gara persa contro il Matera, ritorna il caos nel club della città del Foro che mai come in questa stagione sta superando ogni limite di sopportabilità. Ed ora la palla balza in mano al primo cittadino sammaritano che, esattamente una settimana fa, si presentò al “Piccirillo” per rassicurare l’intero entourage sammaritano, riguardo la risoluzione della questione stipendi. Soldi, sbloccati dal main sponsor DHI, che però non sono ancora giunti nelle tasche di coloro che lavorano giornalmente nella società neroazzurra.