Il derby di domenica contro l’Arzanese sarà l’occasione per rivedere al ‘Pinto’ un ex rossoblù. Sei mesi con la Casertana non li ha dimenticati Matteo Patti che sarebbe tornato volentieri ad indossare quei colori: « A Caserta – dice – sono stato benissimo sia dal punto di vista professionale che umano. E’ vero, in seguito ebbi la possibilità di tornare, però non ci fu una vera e propria trattativa e non se ne fece più nulla. Un periodo molto bello anche se avremmo potuto raccogliere di più», L’unico rimpianto del difensore e non aver potuto continuare a lottare con Ebolitana e Forza e Coraggio: «Dopo l’eso
nero di mister Cioffi – continua – qualcosa non funzionò più. Assolutamente non per colpa di Grassadonia le cui doti sono indiscutibili. Andò via Miale, Sergi si infortunò e qualche risultato poco fortunato ci fece allontanare dalla vetta. Peccato perché ce la saremmo potuta giocare fino alla fine». Ora però il presente si chiama Arzanese. Domenica sarà una vera e propria battaglia perchè nessuno vorrà perdere punti: «Arriviamo da un pareggio beffa in casa dell’Aversa. Un risultato che ci ha lasciato tanto amaro in bocca visto come si era messa la gara. Però siamo contenti di questo 2014 perché dopo il Messina siamo la squadra che ha fatto più punti. Ce la stiamo mettendo tutta per risalire e giocarci le nostre possibilità per la promozione nella Lega Pro unica. Domenica troveremo una Casertana particolarmente combattiva dal momento che non vincono da un mese e in caso di successo potrebbero festeggiare matematicamente la serie C. Noi non possiamo distrarci e anche se l’impresa appare molto difficile dobbiamo provarci con tutte le nostre forze». Giochi ancora aperti sia in vetta che in zona playout. Lo stesso Patti ammette: « Il livello si è sensibilmente alzato viste le tante retrocessioni e la possibilità di entrare a far parte della riforma. La Casertana è probabilmente la più forte e lo sta dimostrando. Ha esperienza, un ottimo allenatore e grandi giocatori. Può sicuramente puntare al primo posto. Le altre non sono da meno, però i falchetti hanno qualcosa in più che può fare la differenza. Tra le note positive anche il pubblico che è indubbiamente un’arma letale per gli avversari. Li ricordo sempre con tanto affetto e mi aspetto un gran tifo come hanno sempre fatto».