La sfida contro Montegranaro è stata dura, durissima, per nulla facile e scontata: Caserta l’ha portata a casa con buona tranquillità anche se, dal +17, c’è stato un calo che aveva rimesso i marchigiani in scia. Poi la zampata decisiva e tutti sotto la doccia con due punti in cascina ed una classifica sempre più intrigante. Non era facile spuntarla contro un team che, per garra e attributi, assomiglia dannatamente alle ultime due versioni della Juvecaserta: un cuore immenso per la Sutor ma un graffio bianconero che è risultato decisivo per la vittoria. Contava vincere, è stato fatto e solo questo deve contare al termine di una settimana dove abbiamo parlato di tutto e tutti meno che del match domenicale. Il parquet ha detto Caserta, bene, ma ora si pensa solo al prossimo impegno per questa clamorosa volata finale che vede coinvolte Reggio Emilia, Juve, Avellino, Venezia e Pistoia: in 5 per 2 biglietti coi bianconeri in vantaggio. Inutile negarlo.
IL MITO RECALCATI. Al Palamaggiò ha festeggiato la partita numero 850 su una panchina di Lega A e tanto basta per far capire la grandezza di un’icona del basket italiano. Da casertano, però, sono orgoglioso e stracontento per come si è comportato il pubblico: standing ovation al momento della consegna della targa offerta dal club di Pezza delle Noci. Ed anche qui fatemi essere orgoglioso: la società Juvecaserta ha fatto un gesto bellissimo e per niente dovuto (ditemi voi quanti altri sodalizi l’avrebbero fatto). Una società cresce anche da questi piccoli grandi gesti.
IL GLADIATORE C’E’. Maestosa prestazione di Andrea Michelori che, unanimemente, è stato scelto come mvp del successo contro la Sutor. Vista la serata decisamente opaca di Easley, è toccato al gladiatore prendersi carico dei bianconeri nella lotta vicino ai cristalli. Ok, Montegranaro ha preso una vagonata di rimbalzi offensivi, ma Michelori ha dato un fantastico contributo in difesa (con lui in campo Skeen ha smesso di banchettare) che in attacco dove si è sempre fatto trovare pronto sugli scarichi dei compagni. E’ la conferma di quel che già si sa: Michelori è un giocatore da un cuore enorme, che va avanti nonostante gli acciacchi con una voglia ed una grinta che devono essere da esempio per tutti.
I MINUTI DI SCOTT. Quasi 17 minuti di impiego, 7 punti, 62% da 2, 26% da 3, 4 rimbalzi, 7 di valutazione e plus-minus positivo: sono questi, finora, i numeri di Carleton Scott alla prima apparizione all’ombra della Reggia. Numeri buonissimi che, però, non dicono tutto sul valore di un giocatore che, a mio modesto parere, merita la palma di ‘miglior sesto uomo dell’anno’. Forse anche per questo il popolo bianconero lo vorrebbe vedere di più in campo: ma Molin lo sta utilizzando benone e, soprattutto, sta facendo un grande lavoro quotidiano sul ragazzo. Molin ha rimandato al mittente la domanda sulla faccia storta di Scott al momento dell’uscita dal campo nel secondo periodo quando, oggettivamente, era il migliore dei suoi. Ha fatto bene il coach a precisare la totale serietà dell’ex Notre Dame che già qualche volta non era molto contento del cambio ricevuto… ma ben venga tutto questo: significa che il ragazzo ci tiene e, comunque, sta dimostrando il suo valore.
TWEET COMTEC. Stamattina si è scatenato un putiferio dopo il tweet dell’amico e collega Daniele Labanti che riportava il rumor di avvisi pronti a partire dalla Comtec ad otto club italiani (Virtus Bologna, Avellino, Caserta, Montegranaro, Venezia, Reggio Emilia, Pistoia e Siena); si sono affrettate a smentire praticamente tutte, compresa la Juvecaserta che con una nota ufficiale (ma aveva già replicato il gm Atripaldi sulla pagina Facebook di Daniele) ha rimandato al mittente il rumor. Insomma, tanto rumor per nulla… stando alla processione di comunicati arrivati da tutta Italia. Il problema è sempre lo stesso: un giornalista (nella fattispecie uno dei migliori in Italia, a mio parere) scrive quello che sa, una società replica o no, il tifoso legge, si fa un’idea ma credo che possa anche evitare alcuni commenti piccati verso un giornalista. Non voglio fare una difesa ad oltranza della categoria, ma tante volte si esagera nell’attaccare la stampa che, molte volte, chiude un occhio per il ‘bene comune’ ma non lo fa certamente pesare. E’ nel gioco delle parti: legittimo che la dirigenza casertana si sia indispettita (anche perché circa un mese fa i vertici societari avevano dichiarato che il bilancio si era chiuso in positivo), bene ha fatto a replicare e qua finisca.
VERITA’. Archiviata la non semplice pratica Montegranaro, adesso c’è l’attesissima sfida contro Cantù. Già di per sé è una gara che ha un fascino particolare per tutti i tifosi casertani, a maggior ragione per il ritorno al Palamaggiò di Pino Sacripanti, Max Oldoini e Stefano Gentile. Tre persone che, piaccia o meno, hanno scritto pagine importanti della storia bianconera degli ultimi anni. Non sto qui a rimarcare i successi conseguiti da Sacripanti ed Oldoini (che ha due anni in più di presenze sulla panchina casertana rispetto a Pino), ne quanto sia stata esaltante la stagione di Stefano lo scorso anno (quello è nel cuore di tutti e la resterà), ma domenica saranno degli avversari. Dopo, si spera, la standing ovation del pregara e, si spera, il giusto riconoscimento da parte del club, si alzerà la palla a due e bisognerà spingere Roberts e soci al successo. Una vittoria contro Cantù lancerebbe Caserta alla conquista di uno degli otto biglietti per il grande ballo della post season. E sarebbe bellissimo.