Lo sport deve essere sempre un momento di aggregazione, di festa. Ore da trascorrere in serenità lontano dalle amarezze della vita. Un concetto che evidentemente non tutti riescono a concepire. Un brutto episodio ha toccato da vicino la nostra redazione. Un episodio di violenza passiva raccontata da Mario Fantaccione in una lettera che riceviamo e pubblichiamo a malincuore: “Non è stata una domenica come le altre per me. Stamattina sono stato impossibilitato nel seguire una gara di Eccellenza: ho pensato e ripensato se fosse stato il caso di scrivere due righe dopo quanto successo sabato pomeriggio a San Felice a Cancello. E alla fine è giusto che tutti sappiano. Al termine dell’incontro di calcio tra il Real San Felice e il Vico ho, con mio stupore, trovato la mia auto gravemente danneggiata. Ignoti hanno provveduto a rigarla sulle fiancate, cofano motore e portabagagli. Ringrazio di cuore pubblicamente il presidente Savinelli che subito si è messo a totale disposizione rammaricandosi per l’accaduto. Sconcerto, stupore, rammarico: tanti i sentimenti in un sabato sera per me duro. La passione non potrà mai essere scalfita da nessun incivile. Mai e poi mai il vigliacco di turno potrà impedire di continuare a raccontare le emozioni delle nostre squadre di provincia. Per me non è calcio minore, ma resta un calcio da Champions! Un grazie a tutti coloro che nella giornata di ieri mi hanno tempestato di messaggi confermandomi attestati di stima ed amicizia. Il calcio deve unire, la becera violenza lasciamola per altri contesti. I vigliacchi devono marcire nell’ombra: meritano il nostro silenzio ed indifferenza. Appuntamento alla prossima cronaca!” Un atto intimidatorio o cosa? Tutta la nostra redazione è vicina all’amico e collega Mario Fantaccione, vittima di una grave infamità.