L’orgoglio di una squadra che non vuole mollare mai, che va avanti nonostante tutto e tutti, che vuole regalare ‘almeno’ la salvezza sul legno alla propria città. E’ una Sutor Montegranaro da ‘libro cuore’ quella che sta mettendo in piedi una stagione epica. Ed il termine, forse, è anche riduttivo per i marchigiani che stanno andando avanti a testa alta in questo ginepraio allucinante di notizie, addii, partenze e problemi economici in una stagione che, per certi versi, è simile alle ultime due vissute qui all’ombra della Reggia. Ogni domenica non si sapeva con quale roster la Juve sarebbe scesa sul parquet, lo stesso dicasi per questa Sutor che, in corso d’opera, ha già perso Mayo, Detrick e Collins. Ma nonostante tutto è ancora pienamente in lotta per evitare l’ultimo posto che equivale alla retrocessione (è, però, in svantaggio nello scontro diretto con Pesaro). Come negli ultimi due anni a Caserta i meriti sono finiti principalmente a coach Sacripanti, in questo caso bisogna togliersi il cappello davanti a Charlie Recalcati: uno degli ultimi coach ‘vecchio stampo’, capace di sferzare l’ambiente con le parole, ma anche di saper tirare fuori il meglio da chi ha a disposizione. Senza mai lamentarsi, senza mai trovare una giustificazione, ma lavorando con l’entusiasmo di un ragazzo. E’ una grandissima icona di questo basket italiano in crisi profonda, è l’emblema del sacrificio e della passione che dovrebbe muovere qualsiasi sportivo, infischiandosene della carta d’identità e di un palmares meraviglioso. Recalcati è ancora lì, in prima linea, a combattere coi suoi ragazzi e non ha voglia di mollare un centimetro. Non lo farà neanche questa sera al Palamaggiò partendo, come sempre, da sfavorito. E sarà, comunque, una giornata importante per il coach dell’argento olimpico di Atene 2004 che toccherà quota 850 partite in serie A. Comunque andrà a finire questa strana stagione, Recalcati uscirà a testa alta e fiera… e con lui i suoi encomiabili ragazzi.