Momento d’oro per Marcello Trotta che, grazie al goal segnato nella sfida in Irlanda del Nord, è salito alla ribalta nazionale. Tante persone hanno scoperto di che pasta è fatto il talento di Portico di Caserta che ha siglato il primo goal nella qualificazione europee con la maglia dell’Under 21. Il sigillo di Lurgan è stato anticipato da due precedenti reti messe a segno negli stage di preparazione, prima ad Avellino e poi a Roma. Fiuto del goal che non è passato inosservato agli occhi di Di Biagio, il quale lo conosce sin dai tempi dell’Under 20. Neanche il tempo di festeggiare con i familiari che, però, il centravanti casertano è sbarcato direttamente a Londra, raggiungendo i compagni di squadra del Brentford. Nel mirino l’incontro di campionato casalingo contro il Bradford (vinto per 2-0, ma lui questa volta non è andato a segno, complici le fatiche “continentali) che il diligente Marcello non poteva esimersi dall’affrontare. Non è stato semplice intercettarlo ma, alla vigilia del suddetto match, ha risposto alle nostre domande con quella incredibile umiltà che lo contraddistingue.
In questi giorni la provincia di Caserta è salita alla ribalta per l’Oscar vinto dall’attore casertano Toni Servillo per il film “La grande bellezza”. Mercoledì il mondo calcistico e non ha osannato il tuo debutto con goal in Irlanda del Nord-Italia. Apprezzi il fatto che sei il primo calciatore casertano a debuttare e fare goal in Under 21?
Si, mi fa molto piacere esser stato il primo casertano ad aver debuttato nell’Under 21. Poi il goal non fa altro che rendermi ancora più felice. Spero che questo sia solo l’inizio di una grande carriera.
Nonostante vivi da cinque anni in Inghilterra, ti ricordi sempre delle tue radici casertane, terra in cui sei cresciuto ed in cui vive la tua famiglia?
Impossibile dimenticarmi delle mie radici. Sono e faranno sempre parte di me.
Guardando i tuoi dati statistici, è facile intravedere quanto ti piace brindare al debutto con il goal. E’ successo lo scorso 17 dicembre nel primo stage con l’Under 21 ad Avellino, ieri goal nella prima partita ufficiale in Irlanda del Nord. Sei contento di ciò?
Credo che giocare nell’Under 21 sia una grande avventura. Andare in goal è una gioia indescrivibile ed il fatto che si è creato un bel feeling con la maglia degli azzurrini mi inorgoglisce.
Un attimo dopo aver fatto goal, hai guardato un tuo compagno di squadra con un viso meravigliato e quasi non stentavi a credere al momento che hai vissuto. Che emozione si prova in quei momenti?
Un emozione che non posso definire. E’ capitato tutto in pochi istanti e c’è voluto qualche minuto per rendermi conto.
Sei consapevole dell’importanza del goal? Credi sia un passo importante della tua carriera, sia per quanto riguarda il tuo percorso con l’Under 21 sia per il tuo futuro?
Sinceramente non lo so. Sicuramente mi ha dato molta più visibilità soprattutto in Italia. Io ora penso a godermi questo momento . Ora mi preme fare goal e puntare alla promozione con il Brentford.
Il commissario tecnico Luigi Di Biagio, colui che ti ha dato fiducia ora in Under 21 come prima in Under 20, cosa ti ha detto negli spogliatoi o nel pullman per congratularsi del goal?
Il ct mi ha chiesto se ero contento. Vabbè, lascio a voi immaginare la risposta. Poi era molto contento della prestazione e di come sono entrato in campo con grande energia.
Ora l’Under 21 si gioca la qualificazione ai play-off per gli Europei con le due sfide casalinghe contro Serbia e Cipro che si giocheranno a settembre. Nonostante manchino diversi mesi, il morale è alto nel gruppo per quelle due sfide, dopo quanto successo mercoledì?
Sappiamo che sono due partite che dobbiamo vincere assolutamente. Siamo molto ottimisti quindi, anche se mancano un paio di mesi, abbiamo intenzione di accedere ai play-off.
Neanche il tempo di gioire per il goal che da Lurgan sei volato a Londra. Sabato affrontate in casa il Bradford, squadra contro cui hai fatto il tuo secondo debutto con i Bees lo scorso settembre. Allora finì 4-0 per loro, sabato volete vendicarvi di quella brutta sconfitta?
Vogliamo ritornare alla vittoria e prenderci una piccola rivincita per quello che è successo all’andata. Siamo in un periodo importante del campionato, in cui ogni punto può essere importante per la promozione.
Quanto ti sta aiutando l’intensità e la fisicità del gioco inglese per migliorare le tue qualità?
Credo che mi abbia aiutato molto. Si tratta di un calcio molto più fisico e veloce, a cui mi sono dovuto adattare in fretta, nonostante fossi giunto molto giovane in Inghilterra.
Infine, ultima domanda. A chi dedichi il goal?
La dedica non può che andare alla mia famiglia, che mi sostiene in ogni momento della mia vita.