Clamoroso al ‘Lorenzo Montecuollo’ verrebbe da esclamare dopo i risultati dell’ultima giornata di Promozione. Il Cellole batte la lanciatissima Sessana al termine di un derby bello ed avvincente. Si sa i derby sono affascinanti ed incerti fino alla fine. Il destro di Francesco Ruberto fa sognare tutta la tifoseria rossoblù che crede fortemente nella salvezza degli uomini di mister Iovino. Il presidente Achille Sauchella ritornato un paio di mesi fa alla guida della sua grande creatura è di poche parole. Il ritorno al calcio è doveroso dopo tre anni splendidi passati con la Virtus Carano ed in passato dieci anni da presidente dello stesso Cellole. Si ritorna all’antico amore, per un cellolese doc le emozioni non mancano. La sfida è avvincente e si vola basso. Un gradino alla volta per puntare a qualcosa di unico per la piazza: «Sono ritornato ad inizio Febbraio. Cellole è la mia città,la mia passione. Ho preso il titolo e portato al Cellole dando tutto in mano al sindaco. Sono stato richiamato e preso le redini della squadra. Difficile star fuori per chi ama il calcio. Vicepresidente è Adriano Dicente, Antonio Freda amministratore delegato,direttore sportivo Michele Vitale. In panchina abbiamo puntato su Giovanni Iovino cellolese doc: ha giocato a calcio, puntiamo su di lui. La squadra è cambiata rispetto a qualche tempo con la giusta miscela di giovani ed esperti. Che partita sabato davanti a cinquecento spettatori. Battere la Sessana è stato motivo d’orgoglio per tutti i cellolesi. Parlo ovviamente di rivalità calcistica. Massimo fair play sempre. Mi appello a tutti i dirigenti a non aizzare mai gli animi ed accettare qualsiasi risultato finale. Al termine della partita non ho detto niente, sono cose che restano dentro. L’obiettivo della stagione è la salvezza. Siamo qui perché vogliamo crescere in un progetto vincente. Sono entrati calciatori esperti e giovani. Vedo unità d’intenti e voglia di far bene. Sono reduce da tre anni col Carano. Tanti bei ricordi . Adesso voglio far bene nella mia città. Abbiamo sempre fatto la promozione, il mio sogno nel cassetto è portare l’eccellenza a Cellole. Sono stato presidente quasi per dieci anni prima di perdere il titolo. Ho dato una mano all’amico Di Tommaso al Carano. Lui ora si sta riposando e ricaricare le batterie. Quest’anno parliamo di salvezza per poi un qualcosa di programmato. Non puntiamo a comprare titoli assolutamente. Sono contro le spese folli che girano nel calcio. Per far bene bisogna puntare ad un settore giovanile all’avanguardia e fare scelte mirate puntando su persone qualificate. Fare un calcio mercato di nome è semplice ma alla fine è difficile gestirli e vincere. Sono arrivato molto tardi: per il settore giovanile c’è un progetto molto forte». La vittoria di sabato ha galvanizzato l’intero ambiente:nel prossimo turno un Sant’Arpino-Cellole tutto da gustare.
Mario Fantaccione