Farà caldo, molto caldo al Pentassuglia questo pomeriggio. Un caldo tipico del palazzetto brindisino che, a ben veduta, è considerato uno dei campi più infuocati di tutta la Lega A. E non potrebbe essere altrimenti vista la passione popolare per questo sport, a maggior ragione visti i clamorosi risultati conseguiti finora dai ragazzi di coach Piero Bucchi. Brindisi, ormai da tempo, si è svestita dei panni della rivelazione, della squadra che non t’aspetti nei piani alti, ed ha indossato quelli della ‘contender’ per un posto tra le magnifiche d’Italia nel grande ballo dei playoff. E’ offensivo, dopo ventidue giornate, continuare a parlare di sorpresa: l’Enel è lì, al secondo posto, perchè se lo merita grazie all’eccellente lavoro svolo da Alessandro Giuliani (grande amico di Atripaldi che, di fatto, lo lanciò a Biella ndr) in sede di campagna acqusti ed a quello dello staff tecnico capitanato da Piero Bucchi uno che in Campania ha fatto grande Napoli. Farà caldo in terra brindisina: il Pala Pentassuglia è una struttura certamente non all’avanguardia oltre ad essere incapace di contenere la passione del pubblico locale che di garantire uno spazio adeguato alla tifoseria ospite. Il Pentassuglia, però, è uno dei pochi palazzetti dove si sente veramente il fattore campo, dove la gente può e sa essere il sesto uomo da lanciare sul legno, dove il clima è di quelli roventi. E’ un battesimo del fuoco per tanti giocatori bianconeri che, mai prima d’ora, si sono confrontati con un simile palazzetto e certamente non aiuterà il fatto di essere totalmente soli. Il Casms ha punito la tifoseria bianconera per i problemi avuti nel pregara di Roma e non per gli spiacevoli episodi del novembre 2010. Lì si vide di tutto anche in zona stampa ed è meglio dimenticare quei momenti. Oggi farò molto caldo al Pentassuglia ma la Juve non deve avere timore: deve lottare perchè un posto playoff è lì a portata di mano.