Il Gladiator e la sfida di Nunzio Di Somma: “Non potevo rifiutare”



Nunzio Di Somma, allenatore del Gladiator (foto: Andrea Salzillo)
Nunzio Di Somma, allenatore del Gladiator (foto: Andrea Salzillo)

E’ come se il tempo fosse volato via ed in un istante si fosse ritornati a quel pomeriggio del 15 dicembre, momento dopo il quale il Gladiator ha conosciuto uno dei periodi più nefasti di novant’anni di storia, che guarda caso vengono festeggiati oggi. Due mesi e mezzo dopo le dimissioni torna a Santa Maria Capua Vetere l’allenatore Nunzio Di Somma, il quale riprende il timone del Gladiator in una posizione ben diversa da quella lasciata. Dopo il match perso contro la Mariano Keller al 16° turno, i neroazzurri occupavano il 13° posto con 15 punti. Si intravedevano segni di cedimento ma niente a confronto di quanto successo in seguito. Dieci giornate dopo, infatti, la situazione è peggiorata sensibilmente; tanto che il club della città del Foro, sotto la guida di Filippo Vito Di Pierro e Michele Cimmino, è sprofondato all’ultimo posto in classifica con 19 punti, appena 4 in più rispetto a quanto racimolato precedentemente.

La sfida impossibile. Così, dopo l’abbandono della barca da parte di Cimmino, il commissario straordinario Francesco Stellato ha subito pensato a Di Somma il quale ha accettato quella che per molti versi può essere etichettata come una sfida impossibile: “Il calendario presenta otto gare e, fino a quando la matematica non ci da per sfacciati, dobbiamo lottare per assicurarci quanti più punti possibili. So che la situazione è difficilissima per molti di questi ragazzi che sono stati saccheggiati a livello mentale. Torno per portare serenità e ricucire lo strappo tecnico-psicologico che ha subito questa squadra”.



Nunzio Di Somma sulla panchina neroazzurra
Nunzio Di Somma sulla panchina neroazzurra

Il legame con la città del Foro. Semmai ce ne fosse bisogno, l’ex calciatore di Vico Equense, Viribus Unitis e Libertas Stabia dimostra di provare un amore sconsiderato per la maglia neroazzurra, accettando di dirigere per la terza volta nella sua carriera un Gladiator allo sbaraglio: “Sono legato alla piazza sammaritana, in primis come tifoso e poi come allenatore. Non potevo esitarmi dal dare una mano ad un club a cui sono veramente legato. Credo che ci possano essere dei margini di miglioramento, poiché si sono esposte a sostegno del sodalizio persone della città del Foro. Ovviamente ringrazio chi ha creduto nella mia persona per tentare di compiere questa impresa”.

Tour de force. Al rientro prima di tre sfide complicate contro Monospolis, Taranto e Progreditur Marcianise, il trainer di Castellammare di Stabia chiosa: “Osservando la graduatoria, è semplice dire che si tratta di partite proibitive. Però io credo che sono incontri da onorare, lottando fino all’ultimo istante per ribaltare il pronostico che ci da per sfavoriti. Sono convinto che” – prosegue l’ex calciatore stabiese – “quattro sono le componenti essenziali, affinché si possa garantire un futuro dignitoso alla società. E’ necessaria la collaborazione dello staff societario, staff tecnico, squadra e tifosi. Con l’unione degli intenti possiamo ambiare ad un traguardo positivo”.

Una ferita ancora aperta. Rispetto a dicembre, egli nota le differenze d’organico: “La rosa è totalmente composta di ragazzi non abituati ad uscire da una situazione così delicata. In quel poco tempo che ci rimane, dobbiamo avere rabbia e lottare per non retrocedere. Si può perdere, ma con la consapevolezza che abbiamo dato tutto in campo”. Infine Nunzio Di Somma riporta la mente alla fine del suo legame con il Gladiator a dicembre: “Non so se sia una ferita ancora aperta o no il modo con cui sono stato trattato dalla cordata Vito. Purtroppo si è avverato tutto lo scempio che credo potesse avvenire. Si è perso tempo e sono state fatte molto chiacchiere, ma ora è tempo di andare avanti. Non c’è alcuna intenzione di alzare bandiera bianca, anzi”. 


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