Il derby tra Cellole e Sessana non è una partita come tutte le altre, di sicuro sarà un match speciale per Mario Ruberto, attaccante classe ’84 che risiede nella città domiziana e veste la maglia gialloblù della Sessana. All’andata ha affrontato da avversario gli aurunci: maglia rossoblù sulla schiena e fascia di capitano al braccio; poi il mercato lo ha portato sulla sponda opposta, anche grazie alla bella prestazione in quel derby, giocato alla grande per mettersi in mostra agli occhi di una compagine che lo voleva già dallo scorso campionato. L’estroso attaccante dalla tecnica sopraffina ha un passato illustre alle spalle, avendo disputato due anni in serie D con il Marcianise ed essere rimasto in rosa anche nell’anno della serie C2 senza collezionare nessuna presenza; poi l’Eccellenza a Bojano prima della scalata con la Virtus Carano dalla Prima Categoria alla finale dei play-off di Eccellenza contro il Gladiator. Successivamente la parentesi con il Vitulazio in Promozione prima del ritorno a casa e l’inizio di campionato con il Cellole che ha preceduto la chiamata della Sessana; nel mezzo anche un campionato di serie B di beach soccer vinto con il Casagiove. La sua esperienza potrà giocare un ruolo importante in questo rush finale che vede i gialloblù impegnati nella lotta a tre per la vittoria del campionato con Ortese e Casagiove.
ARIA DI DERBY. “Sicuramente per me non è una partita come le altre, dato che sono stato fino a dicembre il capitano del Cellole, ma non è la prima volta che gioco contro la squadra del mio paese, non ci sarà troppa emozione. Dispiace vedere i rossoblù così in basso in classifica dopo il buon inizio di campionato, gli faccio il mio personale in bocca al lupo e spero che si possano salvare al più presto, ma noi sabato dobbiamo mettercela tutta per conquistare i tre punti e non sarà una passeggiata perché un derby è sempre un derby.”
AVVENTURA IN GIALLOBLU’. “Quando ho ricevuto la chiamata del presidente Vrola, sono stato onorato e molto contento perché, già dall’anno scorso, c’era qualcosa in sospeso; quindi non ho avuto dubbi e senza esitare ho deciso di venire a Sessa per vincere il campionato. Qui ho trovato un ottimo gruppo fatto di gente seria, calciatori che non hanno bisogno di presentazioni. Poi il mister Mennillo è stato davvero bravo a creare subito un feeling particolare con tutti e penso che questo è il vero segreto che ci ha portato ad ottenere questi risultati.”
CARPE DIEM. “Se sto trovando poco spazio è solo perché in una squadra dove si gioca per vincere ci sono tanti giocatori di valore, il nostro ruolo prevede anche questo a volte, ma bisogna essere sempre professionali e farsi trovare pronti nel momento del bisogno. In attacco ho dei compagni straordinari che stanno facendo cose eccezionali, non posso far altro che complimentarmi con loro, in tre ( Brancaccio, Marraffino, Palumbo) hanno realizzato più di 30 reti, se contiamo anche quelli fatti all’inizio da Caterino si tocca quota 40 e mancano ancora un po’ di partite alla fine. Con il mister ho un dialogo molto aperto, parliamo spesso, so come la pensa e sono pienamente d’accordo con lui. Io penso solo a lavorare per essere utile alla squadra, anche se non siamo professionisti possiamo pur sempre essere professionali, ed io provo ad esserlo; prima delle mie prestazioni vengono i risultati e la cosa più importante è vincere questo campionato. Sono venuto qui per questo, spero di dare il mio contributo alla causa gialloblù e portare a casa il quarto campionato vinto della mia carriera dopo i due titoli con la Virtus Carano e il trionfo con il Casagiove nella serie B di beach soccer. “
LOTTA AL VERTICE. “A dir la verità è una lotta che mi piace molto, credo che sarà una lotta a tre fino alle ultime giornate: conosco benissimo l’ambiente del Casagiove e la famiglia Corsale e so che loro lotteranno fino alla fine anche se hanno avuto un brutto mese senza ottenere buoni risultati. Però ora la squadra più forte è l’Ortese, la classifica non mente. Noi, a dir il vero, stiamo pensando partita dopo partita; quindi ora pensiamo al Cellole poi penseremo alle altre avversarie e alla fine tireremo le somme. “