E’ sempre complicato il ruolo del portiere in una squadra di calcio. Basta poco per essere criticato e giudicato; ci vuole più tempo invece per ergersi a protagonista. Per un attaccante le cose possono essere molto più semplici, basta un gol e tutti si dimenticano dei precedenti errori. L’errore del portiere è spesso giudicato più severamente ed è dura riscattarsi dopo una ‘papera’. Stefano Iaccarino, portiere classe ’87 originario di Napoli, ha le spalle larghe e spesso non si è fatto problemi a parare anche le critiche. Forte della sua esperienza, maturata in categorie superiori, si è calato alla perfezione nella realtà Sessana; ha aspettato il suo momento e quando c’è stato bisogno di lui non ha esitato a mostrare a tutti quelli che non lo conoscevano bene, tutto il suo valore. Sabato le sue parate sono state determinanti ai fini della vittoria gialloblù; almeno tre grandi interventi, tra cui spicca la ciliegina sulla torta del rigore parato a Cozzolino, a meno di mezz’ora dal termine, che ha sigillato la vittoria finale. Gli addetti ai lavori, giustamente, non sembrano stupiti; in fondo parliamo di un portiere che ha giocato anche in C2 oltre alle tante annate in cui ha recitato un ruolo da protagonista in Eccellenza e serie D.
Fiducia nei propri mezzi. “Forse solo sabato sono riuscito a mostrare in pieno il mio vero valore da quando vesto la casacca gialloblù. Ci è voluta qualche partita per far capire a tutti qual è il vero Stefano Iaccarino, ma io sono tranquillo, non mi esalto troppo e penso a lavorare per il bene della squadra. Sostituire un buon portiere come Allocca mi ha spronato a fare bene, ma io so quello che posso dare, quindi per me non è stato un problema. Sono consapevole della mie potenzialità e spero di poter rendere al meglio per onorare la maglia della Sessana e conquistare grandi obiettivi”.
Prima impressione. “Il motivo principale per cui sono venuto a Sessa è stata l’ottima impressione che mi fece il Presidente Vrola quando parlammo per la prima volta. So come vanno le cose nel calcio di queste categorie, ci sono poche persone che mantengono i propri impegni fino alla fine, purtroppo è così; perciò ho scelto questa società, per la serietà della dirigenza e per il progetto che mi allettava. Non è stato un problema per me scendere di categoria, io sono venuto qua per vincere e per regalare una grande gioia ai nostri fantastici tifosi”.
Un grande gruppo. “Quando sono arrivato qua abbiamo vissuto un primo periodo difficile, c’è stata una mezza rivoluzione a Dicembre e la squadra ha risentito un po’ di tutto quel trambusto. E’ una cosa normale, ci è voluto il giusto tempo per fare sì che il gruppo si ricompattasse; ma ora è proprio il gruppo la nostra arma in più, chi c’era già è stato bravissimo a permettere che i nuovi si inserissero subito. Il mister e la società ci sono stati vicini nei momenti difficili e ora stiamo raccogliendo i meritati frutti. Siamo come una famiglia e sono onorato di farne parte”.
Momento magico. “Quella di sabato è stata una vittoria di tutti, dal primo all’ultimo, nessuno escluso. Siamo stati uniti, società, squadra e tifosi, abbiamo remato tutti dalla stessa parte e sofferto fino all’ultimo. E’ così che si dimostra di essere una grande squadra. Sei vittorie consecutive non arrivano per caso, c’è tanto lavoro dietro. Ma non bisogna assolutamente abbassare la guardia; sabato ci aspetta un’altra battaglia su un campo molto difficile, non bisogna mollare un secondo. Ho tanta fiducia in questo gruppo, possiamo farcela, dobbiamo farcela”.