«Sicuramente quella dell’andata non è stata una partita bellissima per come è finite e per come è arrivata, ma noi non possiamo guardare indietro. Dobbiamo giocare questa di partita contro Reggio solo ed esclusivamente pensando alla posta in palio e non ai sensi di vendetta della sconfitta del girone di andata». Ha le idee chiare Michele Vitali, nel guardare avanti dopo la sosta per la Coppa che ha visto la Dinamo Sassari trionfare sulla detentrice degli ultimi cinque anni, la Montepaschi Siena. Non si guarda indietro, non si pensa a vendicare il passato, ma solo imparare da quest’ultimo cosi come ha avuto modo di continuare ad affermare l’esterno che in carriera ha toccato ambo le sponde del basket bolognese: «Da quella partita e da tante altre che sono finite con una sconfitta nel girone di andata, dobbiamo solo ed esclusivamente imparare dagli errori che abbiamo commesso e cercare di evitarli nella maniera più assoluta in questo girone».
Hai parlato di errori commessi e da evitare, quale quello o quelli che assolutamente dovete cercare di evitare?
«Una buona parte delle sconfitte sono arrivate perché non siamo riusciti ad essere continui e lucidi nelle nostre cose e nel nostro gioco su ambio i lati del campo per tutti i quaranta minuti. Abbiamo lasciato troppe pause nei minuti in campo e questo in alcune occasioni ci ha penalizzato tantissimo».
Quindi la tua analisi riguarda principalmente una questione mentale, prima ancora che tecnica?
«Assolutamente e la convinzione arriva appunto da quelle partite in cui siamo riusciti a portare a casa i due punti essendo costanti e presenti per tutto il match, specialmente in difesa».
Dopo due partite ravvicinate in Coppa di Reggio e quella che verrà in Europa, pensi che correre con continuità potrebbe essere la chiave fondamentale?
«Noi corriamo e proveremo a correre perché fa parte del nostro Dna e perché un qualcosa che ci riesce meglio. Noi intanto puntiamo sulle nostre energie, poi vedremo quello che il campo dirà».
Vi sentite ancora solo una squadra da ‘corsa’?
«All’inizio forse eravamo solo quella, ma ora che ci consociamo molto meglio posso dire che siamo migliorati tantissimo anche nel rallentare quando ne arriva la necessità».
Quale la chiave per provare in questo girone di ritorno a fare quel passo in avanti verso la post season?
«Giocare ogni partita come se fosse una finale, specialmente in casa dove avremo alcuni scontri fondamentali e dove di sicuro avremo anche l’appoggio del pubblico che fino ad ora è sempre stato il nostro sesto uomo. Energia, concentrazione e determinazione devono essere i nostri punti forti».
Cosa ti porti dal girone di andata e dal rapporto tecnico con Molin?
«L’essere migliorato in tanti aspetti del gioco che in passato non facevo o facevo poco. Miglioramenti che mi hanno dato la possibilità di toccare anche la nazionale e quindi non voglio assolutamente fermarmi e questo lo devo fare per me e per la Juve».