Riceviamo e pubblichiamo il comunicato inviato presso la nostra redazione da Massimo Savoia, segretario che si è dimesso lo scorso 17 gennaio dalla carica di responsabile dell’ufficio segreteria del Gladiator. Questo comunicato segue quello inviatoci una settimana fa dal calciatore Ettore Savoia, omonimo del segretario ma non suo parente in quanto il calciatore è di origini calabresi (per leggerlo, clicca qui: https://www.sportcasertano.it/05-02-2014/gladiator/94128/ettore-savoia-denuncia-la-verita-che-fa-male-al-gladiato/).
“Il perché sono andato via dal Gladiator? Vado subito al sodo. Nei miei 31 anni di calcio di scrivania, senza contare quello giocato, non mi sono mai imbattuto in situazioni a dir poco raccapriccianti come quelle che ho vissuto nella gestione Vito Vincenzo.
Alla mia rispettabile età di 62 anni non mi sono mai fatto trattare come un ragazzino.
La mia immagine di Dirigente sportivo costruita in 31 anni di onorata carriera e attestata da Club e Federazione Italiana Giuoco Calcio in cui ho ricoperto per 5 anni consecutivi l’incarico di Segretario, esperienza terminata solo per mie dimissioni, è stata duramente offuscata da due spiacevoli episodi e indipendenti dalla mia volontà, che hanno intaccato la mia reputazione di persona corretta, seria e dai principii etici e dignitosi.
Episodi, dei quali, ad uno è stato posto rimedio (Ristorante “Benvenuti a tavola” di S.Maria C.V. di fronte allo stadio “M.Piccirillo”), all’altro no (Ditta “Mataluna Viaggi), come se poi in trasferta ci avessi portato tutti i miei familiari in pellegrinaggio, dal 06.10.2013, dopo aver approvatone il preventivo, e non la squadra del Gladiator. A chi la palla?
Io, confidando nella mia pluriennale esperienza, professionalità e serietà, ho dovuto constatare, con dolore trattandosi di vecchia amicizia con la Ditta Giannino Mataluna, che l’episodio spiacevole è perdurato fino a tutt’oggi, non ponendo rimedio come per il Ristorante, facendomi fare una pessima figura nei confronti di un carissimo amico di vecchia data, non solo a me, ma anche alla Società Gladiator che va a rimetterci l’immagine e il blasone di società da caratura professionale.
Andammo insieme, io, il Sig. Vito e il Sig. Caldarelli, dalla Ditta Giannino Mataluna, per porre rimedio come fatto per il Ristorante, e il Sig. Vito disse al Sig. Giannino Mataluna che il giorno dopo avrebbe adempiuto a quanto dovuto per porre rimedio, ma anche in questo caso, solo chiacchiere, ma di concreto niente.
Nei giorni successivi il Sig. Vito si era come dileguato, non riuscivo più a contattarlo sul cellulare, l’unica rassicurazione mi arrivava con un sms da parte sua sul mio cellulare, ma anche questa rassicurazione si rivelava una bolla di sapone, in quanto, avendo contattato l’amico Giannino Mataluna, questi mi rispondeva che non si era visto e sentito nessuno.
Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, già colmo.
Ci ho rimesso la faccia e questo non mi sta bene, a me il sale non me lo manda a comprare nessuno e non lo permetto minimamente a nessuno.
A questo punto, in data 17.01.2014, ho ritenuto di chiudere definitivamente con questo presidente (Vito Vincenzo), o chi per esso, non meritando di avere il mio lavoro, la mia competenza, la mia professionalità, la mia serietà e l’ascolto della mia voce.
I miei principii sono sani e non permetto a nessuno di distruggerli, una forte stretta di mano per me vale molto di più di qualunque impegno e chi vuol capir, capisca. Non è questo il calcio che fa per me.
Il 19.01.2014 (domenica mattina) ricevo tre telefonate da lui a cui non ho voluto dare risposta, per me l’esperienza Gladiator la ritenevo, con mio sommo dispiacere, chiusa, senza avere tra l’altro ricevuto le spettanze di novembre e dicembre, quando per le spettanze di novembre tutti erano stati pagati, tranne il sottoscritto e l’addetto stampa Luongo Daniele.
La Segreteria è la colonna portante di una società di calcio, se non c’è quella, non ci sono Presidenti che tengono.
Ho lavorato con entusiasmo, dedizione e sacrificio per la causa Gladiator.
Non si dimentichi questo Presidente, e neanche il precedente, che la squadra ha 18 punti in carniere grazie al sottoscritto che ha portato 5 punti pesanti in chiave salvezza, altrimenti oggi con 13 punti era forse già spacciata, e che in caso di arrivo a parità di punti la classifica avulsa può dare ragione al Gladiator per il 3=0 a tavolino contro il San Severo nella partita di andata (sul campo in casa finì 1=1 e a San Severo sconfitta per 2=0).
Il Gladiator si salverà, e se quei 5 punti presi a tavolino (col San Severo in casa e con il Francavilla fuori casa) saranno determinanti, io li dedicherò per intero ai calciatori, alla tifoseria con cui ho un ottimo rapporto e alla città tutta.
Per far capire l’amore e l’attaccamento che avevo per questi colori, vorrei sottolineare anche il caso Emilio Criscuolo nella stagione sportiva 2012/2013 in cui curavo gli interessi della Virtus Carano (il Criscuolo risultava squalificato dalla stagione precedente, schierato nelle prime due gare di Serie D contro Foggia e Taranto). Ho salvato il Gladiator sicuramente da qualche sconfitta a tavolino, e l’amico Amedeo Liccardo ne sa qualcosa e lo ringrazio per avermi voluto fortemente a S. Maria C.V. e che credo di aver largamente ripagato.
Se andrà via il Sig. Vito sarà per me un onore tornare a lavorare per i colori nerazzurri e riabbracciare i calciatori, lo staff tecnico, gli addetti al Settore Giovanile, gli amici che ho lasciato nel magazzino e i tifosi che sono il cuore del Gladiator e stoici per sobbarcarsi a trasferte anche lontane pur di far sentire il proprio calore ai propri beniamini”.