E’ ricordato come il portiere della promozione in serie B. Detiene il record di imbattibilità in un girone con appena due gol incassati in diciassette gare. Lunedì sera Luca Bucci è intervenuto nel corso del programma ‘Extra Time’ di Teleprima complimentandosi con l’attuale Casertana per i successi che sta ottenendo. “Mi fa sempre piacere parlare di una città che mi sta a cuore e di una società che mi ha lanciato nel mondo del calcio. I record sono fatti per essere battuti e mi fa piacere che la Casertana di oggi abbia innanzitutto eguagliato il nostro e poi spero possa anche superarlo perché da troppi anni una piazza del genere non frequenta il calcio che conta. Per diverse vicissitudini era stata relegata tra i dilettanti, ma credo che stavolta abbia l’opportunità di riscrivere la propria storia”. Molte le analogie con quel ’90-91. Miglior difesa del girone con appena sedici i gol subiti di cui soltanto due nel girone di ritorno Partenza ad handicap con l’avvicendamento Mario Russo-Adriano Lombardi dopo soltanto due giornate. Una squadra costruita per vincere che stentava a decollare. Tante similitudini riconosciute anche dal portiere emiliano: “Direi che ci sono molti presupposti per raggiungere qualcosa di importante – continua Bucci. Soprattutto nel calcio italiano sapersi difendere ti consente di raggiungere sempre risultati importanti. Se la difesa della Casertana è la migliore indubbiamente è un punto di partenza. Quando arrivai a Caserta ero giovane e le prime due gare le giocò Grudina. Perdemmo contro Torres e Perugia, arrivò mister Lombardi che mi fece esordire a Catania. Andò bene perché vincemmo (gran gol di Dario Levanto: ndr) però non riuscivamo ad esprimerci come avremmo voluto. La sconfitta di Monopoli a fine girone di andata ci relegò addirittura nelle ultime posizioni. Parlare di promozione era una follia, ma dall’ultima giornata contro la Ternana non ci fermammo più. Fu una rimonta esaltante e non dimenticherò mai quel periodo della mia carriera. Una città colorata e festante un mese prima del verdetto finale. C’era un entusiasmo contagioso e proprio il calore del tifo ci trascinò in serie B. Mi auguro che i giocatori di oggi possano rivivere le stesse emozioni. Se non si provano non si possono raccontare”. Due anni a Caserta vissuti intensamente. La storica promozione tra i cadetti, ma anche quel maledetto spareggio di Ascoli: “E’ stata indubbiamente una delle pagine più amare – ammette l’attuale preparatore dei portieri del Parma – ma sono episodi che fanno parte del calcio e vanno accettate perché anche quelli fanno parte della crescita umana e sportiva. Una cosa però è certa: due stagioni a Caserta sono state eccezionali e quelle non potrò mai cancellarle dalla mia memoria”.