“E pur si muove” la famosissima affermazione attribuita a Galileo Galilei nel tentativo di spiegare a spada tratta la teoria che non fosse la Terra al centro dell’universo. Il succo di un’affermazione che negli ultimi giorni ha trovato quanto meno un piccolo riscontro anche in casa Juve e alla cui base non c’è una teoria che ha sconvolto un tribunale pronto a decretare l’eresia di un uomo che aveva guardato al di là di un concetto scientifico imposto da altri, ma solo una platea – quella bianconera – pronta a sorridere ad ogni parola pronunciata sia da Lello Iavazzi che da Carlo Barbagallo. Parole che nel silenzio della pausa per le Final Eight in quel di Milano, hanno tuonato tra il verde di Pezza delle Noci, come un una notte di tempesta. Al centro di tutto, per una volta, non la squadra, non Molin, non Hannah o Roberts (tornato nella giornata di ieri a Caserta insieme ad Easley dagli States), ma la società, i conti economici ed una questione spinosa che più volte aveva fatto adirare Iavazzi, in passato Gervasio e all’inizio della sua avventura in primissima linea, anche lo stesso Barbagallo: le partnership economiche. «Abbiamo trasformato la Juvecaserta in una società dignitosa, una società senza debiti e che può guardare avanti senza più pensare al passato», il primo fragore che Iavazzi ha voluto lanciare nella propria analisi di sette mesi di nuova ed assoluta gestione della Juve. Sette mesi in cui il numero uno di Terra di Lavoro, ha dovuto muoversi all’interno della nuova annata, ma anche con estrema attenzione all’interno di un campo minato rappresentato dai pregressi sia degli anni in cui il suo nome era parte della Juve, che di quelli in cui il basket casertano lo guardava da tifosi appassionato con i propri figli. Un percorso difficile, ma che ha detta dello stesso presidente, ha permesso e sta permettendo a Caserta di presentarsi all’uscio della porta del basket italiano a testa alta, ma soprattutto con un’immagine diversa sul mercato dove il nome della Juve sembra essere non più visto con un certo scetticismo per i problemi del passato, ma come una meta ambita dove magari non si punta a tantissimo, ma alla puntualità e alla serietà. Insomma come quando si dice che la qualità vale più della quantità (la scelta di Easley dopo le rassicurazioni di Brooks in prima persona ne sono la più nitida dimostrazione). Lo stesso concetto che il duo Iavazzi-Barbagallo hanno voluto sempre sottolineare in estate, quando la Pasta Reggia si è mostrata l’unica interessata ad affiancare un progetto nuovo e diverso. «La gestione aziendale che abbiamo avuto in questi sette mesi, ci ha permesso di presentarci agli occhi di eventuali partner, sotto una luce migliore di quella estiva. Una luce che ci ha regalato dei contatti importanti non solo per il presente, ma anche per il futuro», la fragorosa affermazione di Carlo Barbagallo che a breve diverrà il nuovo presidente della Juve come da accordi estivo con lo stesso Iavazzi. Un fragore che sembra essere rappresentato nel presente da una partnership che i rumors accostano alla Metano Sud di Marcianise e che se cosi fosse aprirebbe una pista di riavvicinamento tra territorio e Juvecaserta, la cui assenza tante volte è stata denunciata in passato. Insomma il vento sta cambiando e se prima era la Juve a muoversi intorno al territorio, i primi passi verso una teoria nettamente inversa, sono stati fatti e tutti nella direzione giusta.