La serenità di Baioni: “Juve proviamoci”



Baioni a colloquio con Molin 8Foto Buco Juvecaserta.it)
Baioni a colloquio con Molin 8Foto Buco Juvecaserta.it)

La piccola luce rossa accesasi fuori l’infermeria bianconera durante la scorsa settimana (recuperati a pieno sia Vitali che Roberts), sembra essere stata messa da parte definitivamente in vista di quella che a conti fatti è la sfida più proibitiva e più sproporzionata di questo campionato. Tante le differenze sulla carta con una Olimpia Milano sempre più in versione ‘monster’ e con la bava alla bocca per una stagione dove ai piedi della ‘Madunina’ si aspettano di vincere qualcosa senza mezzi termini. Un senso di ‘fame’ agonistica che si è accentuato sempre di più negli ultimi mesi con i risultati, con arrivi importanti ed una squadra che sembra aver preso possesso dei propri mezzi e della propria grandezza. «Sono d’accordo nel definire questa sfida all’Olimpia come la più difficile e complicata da preparare viste le grandi differenze che ci separano in tanti ambiti sia in campo che fuori – ha commentato il braccio destro in panchina di Lele Molin, Giacomo Baioni -. Però l’affrontiamo da una parte con la consapevolezza di tutto ciò e dall’altra con l’animo di chi sarà sotto dei riflettori alla luce dei quali non piace mai perdere in maniera pesante. Se poi a tutto questo ci mettiamo la voglia di protagonismo di giocatori che guardando avanti vogliono dimostrare di essere in grado di poter avere una carriera brillante in Europa, il livello motivazionale nostro cresce tantissimo. Nonostante tutte queste differenze, però, quello che in questo momento ci accumuna più a loro è il tasso di atletismo che possiamo mettere in campo».

Quindi c’è un punto focale sul quale concentrarsi per compiere l’impresa?



«Pensare di speculare su qualche loro specifico modo di giocare non è cosa consigliata. Dalla sua Milano ha sia l’esperienza che la tecnica per cambiare pelle in qualsiasi momento. Noi non cambieremo il nostro modo di giocare né con i post up di Brooks né con il pick and roll di Hannah, ma tenteremo solo di aumentare la nostra aggressività e durezza fisica».

Nel match di andata Milano propose una scelta molto chiara su Hannah: marcatura con giocatore più alto e grosso. Ve l’aspettate di nuovo?

«Assolutamente si. Può essere Moss, ma anche un giocatore diverso come Cerella che ha fatto lo stesso lavoro su Spanoulis nella sfida di Eurolega contro l’Olympiakos».

Nello specifico cosa vuol dire e come si aggira questa mossa tattica?

«Vuol dire provare a toglierci quei secondi preziosi che Stefhon utilizza per lanciare il contropiede o togliergli visuale per innescare con assist i compagni. L’aggirarla, invece, presuppone la prontezza di avere sempre un altro giocatore in grado di prendere l’apertura e di iniziare i giochi e di ristabilire il tutto una volta a difesa schierata».

Pensi che la giornata europea con il Fenerbache, possa spillare qualche energia in più?

«Assolutamente no. In questo momento noi ci ritroviamo tra la partita di Eurolega e la Coppa Italia, ed in genere per una squadra che ha ‘fame’ di vittorie quella in mezza è una partita che non viene mai giocata a bassa intensità». 


error: Content is protected !!
P