Casavatore passa sul campo del Cedri, ma gli arbitri rovinano tutto

Risulta veramente difficile commentare un match come quello disputato al Palailario tra due squadre con caratteristiche diverse ma tecnicamente allo stesso livello. La gara infatti ha mostrato per buona parte un gioco vivace con capovolgimenti di fronte e punteggio che non è mai stato a favore dell’una o altra compagine per più di cinque lunghezze. A rovinare lo spettacolo ci ha pensato il duo arbitrale che nell’ultimo quarto ha completamente perso il controllo della gara. Una serie di errate interpretazioni e falli fischiati senza alcun senso ai danni di ambedue squadre hanno causato una estrema tensione in campo che gli arbitri, mostrando enormi lacune professionali, non hanno saputo gestire. A farne le spese è stata la Cedri, squadra psicologicamente più debole dato il difficile momento che sta attraversando per le continue avversità e problematiche da affrontare.

Un incontro così condizionato dall’imperizia degli arbitri non ha nessun valore sportivo. Non è la prima volta che si assiste ad incontri falsati da incapacità arbitrali e questo rende l’immagine dello scarso livello di preparazione di coloro che dovrebbero semplicemente attenersi al Regolamento. Invece in molti casi si assiste a prese di posizione e reazioni esclusivamente personali che nulla hanno a che fare con l’attività di chi dovrebbe invece applicare e far rispettare le regole.

Per tali ragioni riteniamo impossibile fare un commento tecnico della gara. Qualsiasi fosse stata la squadra vincitrice il merito (o meglio il demerito) va esclusivamente assegnato al comportamento arbitrale. Ci si augura che la Federazione venga sensibilizzata da tante segnalazioni come questa e che si attivi affinchè il fatto sportivo non venga condizionato da figure inesperte o incompetenti.

Statisticamente l’incontro è stato vinto da VBF Casavatore ma dire che la vittoria sia stata ottenuta per una maggiore valenza tecnica sarebbe fare un torto alla squadra di casa. Ai napoletani va il merito di aver saputo tenere i nervi saldi e non cadere nel vortice della tensione creata da un fallace arbitraggio.