«Sicuramente abbiamo avuto un inizio di settimana migliore di quella che ci ha portato alla sfida contro Cremona. Siamo riusciti ad essere più intensi negli allenamenti, ma soprattutto siamo riusciti nell’intento di giocare i classici 5vs5 con giocatori nei loro ruoli diversamente, invece, da quanto abbiamo dovuto fare settimana scorsa con giocatori adattati in altri ruoli». Questo il commento dell’assistente in panchina Sergio Luise dopo la prima parte di allenamenti e di settimana che condurrà la Juve alla sfida contro Pistoia e verso quella voglia di ritrovare il feeling con il successo ed il Palamaggiò che si è interrotto contro la Dinamo Sassari. Di sicuro rispetto al face to face con gli isolani l’unico come denominatore, sarà l’assenza di Moore, ma soprattutto l’assenza di un nuovo giocatore da mettere a disposizione di coach Molin. Una ricerca che sta impiegando, forse, qualche consulto di troppo per un motivo molto semplice e che poi è alla base dell’idea ‘non cambiare tanto per farlo, ma cambiare con costrutto’. Il tutto, infatti, gira intorno alla possibilità di avere un giocatore che possa andare sopra il ferro con facilità e sfruttare gli assist al bacio di Hannah proprio come faceva lo stesso Moore. Caratteristiche che sono state ritrovate in Linton Johnson che sembra essere ogni giorni con la valigia pronta, ma fermo sull’uscio della porta della Dinamo Sassari che ogni volta ci ripensa e fa un passo indietro. Il tempo non è amico della Juve, però, ed allora esplorate altre strade. Trovare un lungo atletico, che possa allo stesso tempo intimorire ed essere pericoloso in attacco ‘volando’ non ‘è certo cosa facile al momento. Un nome, però, è stato posto al fianco di quello di Johnson per questioni di caratteristiche e sarebbe quello di Tyler Lee Cain di Forlì che giace in fondo alla classifica della Legadue Gold e compagni di squadra dell’ex bianconero Luigi Sergio. Il seguito della eventuale lista della spesa parla di giocatori che potrebbero essere interessanti, ma per i quali si dovrebbe – al momento – cambiare visione di gioco. Già perché la fiducia e la speranza che il consulto statunitense di Moore dia esito negativo almeno per quanto riguarda il legamento, al momento di scrivere i bianconeri non avrebbero intenzione di tagliare e di privarsi del giocatore. Ed allora ecco i nomi di Ignerski che a Roma è resistito cinque giornate, Renzi che a Trapani, però, è ben piazzato e soprattutto Kevin Pinkney la cui cifra davanti agli zeri di Dubai, non sembra poter scuotere o far rinascere il desiderio di Italia per l’ex giocatore di Biella e vecchia conoscenza, quindi, di Atripaldi. Insomma tutto è ancora in divenire, anchese radio mercato parla di un obiettivo ben individuato, ma in attesa una delle poche certezze è che la mancanza di Moore ha messo a soqquadro un equilibrio di gioco che a fatica coach Molin ed i bianconeri avevano trovato uscendo dal tunnel delle cinque sconfitte. «A partire da Montegranaro eravamo riusciti a trovare non solo una maggiore consistenza sugli esterni e quindi un innalzamento delle percentuali – ha affermato a riguardo coach Luise – ma eravamo riusciti a trovare quella giusta alchimia tra le giocate spettacolari e quelle più di sostanza. Eravamo riusciti a trovare il giusto equilibrio tra Moore e Michelori, ma soprattutto tra il correre ed il gioco a difesa schierata. La mancanza di Moore, ci ha riportati a mischiare le carte a cambiare dei concetti e forse di questo ne abbiamo risentito».
Percentuali, difesa non perfetta e poca fluidità contro la zona di Cremona. Elementi che hanno fatto la differenza la settimana scorsa in negativo per la Juve, pensi che possano essere delle armi riproposte anche da Pistoia?
«Di sicuro sulla difesa del pick and roll della Vanoli abbiamo commesso degli errori non seguendo delle regole che abbiamo dall’inizio della stagione e che in questa occasione dovevano essere intensificate. La difficoltà alla zona era dovuta anche dalle cattive percentuali al tiro, specie contro una zona che era 2-3 ma che per evitare di regalarci vantaggi dal nostro post alt con Brooks e Scott cosi come abbiamo fatto a Siena, si accoppiava immediatamente. Sono elementi sui quali abbiamo lavorato e che continueremo a migliorare specialmente in termini di fluidità e di continuità di allenamenti al gran completo. Quello che ci è mancato contro Cremona».
Che squadra è Pistoia?
«Una squadra molto simile a noi con Moore in roster. Una squadra atletica, una squadra a cui piace andare sopra il ferro, che corre il campo e che in questo momento ha in Wanamaker una guida e leader in mezzo al campo. Di sicuro non possiamo permetterci di abbassare la guardia, considerando il momento che stanno vivendo e la fiducia che si ritrovano nell’ultimo periodo. Dobbiamo fare attenzione per tutti i quaranta minuti e basarci sui nostri punti di forza».