A caldo le dichiarazioni del presidente sanfeliciano Savinelli. Non si smaltisce la rabbia per un’amara sconfitta. Sotto accusa la conduzione arbitrale che ha danneggiato sia l’Ortese che il Real San Felice. Si rischia di vanificare quanto di buono fatto fino ad adesso. Furibondo il presidentissimo Savinelli. Il j’accuse è di quelli roboanti e la decisione nell’aria è quella di mollare tutto. Un fulmine a ciel sereno dettato dal grande amore per i colori sanfeliciani, dalla passione ed enormi sacrifici per il bene della squadra che esce sconfitta a testa alta :”Complimenti alla squadra perché oggi anche dopo la sosta abbiamo dimostrato sul campo di non essere inferiori né al Casagiove ne’ all’Ortese. Oggi ad Orta i ragazzi hanno dimostrato di essere persone serie e giocano a calcio. L’arbitro di oggi non era all’altezza della situazione, non voglio far polemiche perché non è nel mio stile. Preferisco perdere 3-0 ma non con due errori arbitrali. Il calciatore dell’Ortese Di Maio non andava espulso . La giacchetta nera dopo il rosso a Di Maio ne ha combinata una grossissima per compensare l’errore di quattro minuti prima ha assegnato un calcio di rigore inesistente agli atellani credendo di aver equiparato il torto di prima. Il Real San Felice dimostra tutta la sua vicinanza ai calciatori e pretende “che la terna arbitrale debba essere parziale”. Non abbiamo favori ma nemmeno torti macrospocici. Noi giochiamo a calcio, abbiamo costruito una squadra per giocar a calcio su tutti i campi. Sono deluso”. Il presidente dopo le ultime due partite e qualche errore arbitrale minaccia l’idea di lasciare la presidenza sanfeliciana perché lui si distingue come uomo e presidente di calcio. Ci si augura per non rendere vani i sacrifici societari di avere una terna arbitrale all’altezza della situazione che non penalizzi i ventidue in campo. Da oggi il patron sanfeliciano pretende massimo rispetto per tutti. Non si punta a vincere il torneo ma nemmeno ad una comparsata per colpa di terzi. Martedì prevista la ripresa degli allenamenti: chissà che la notte porti consiglio e che faccia desistere il massimo esponente della società dall’idea di abbandonare il tutto. Si è costruito un bel giocattolo, un peccato perdere l’artefice della rinascita del calcio cittadino.
MARIO FANTACCIONE