Juve-Dinamo Sassari, si salvano solo Scott e Brooks



Scott in azione contro Sassari (Foto Carozza)
Scott in azione contro Sassari (Foto Carozza)

Prestazione decisamente incolore della Pasta Reggia Caserta che cede di schianto in casa alla Dinamo Sassari. Passo indietro dei bianconeri che dopo due tempi accettabili si arrendono alla difesa sassarese. 

Hannah 5: Di sicuro non la prestazione a cui aveva abituato tutti nelle ultime tre settimane. Dalle sue mani e dal suo rendimento dipende l’intero andamento della squadra e questa sera ha faticato. 
Roberts 5: Il silenziatore è ancora montato come nelle ultime settimane (7 punti in 14’). Nessun fragore nemmeno nella seconda parte e si smarrisce nel silenzio (4/13 al tiro). 
Vitali 5,5: Passa il primo quarto completamente in panca. Entra e ci mette immediatamente energia. La stessa che non manca nel secondo tempo, ma peccato per quei liberi sbagliati.
Brooks 6: Parte con la dinamite in corpo e dopo qualche possesso di adattamento accende la miccia. Alla fine è lui il top scorer con 13 punti e 5 rimbalzi. 
Moore ne: Niente da fare. Altro giro altra corsa ed altro stop ai box per il lungo statunitense che ha indossato canotta e pantaloncini, ma in panchina solo per onor di firma. 
Mordente 5: Ormai il quintetto non è più una novità. A differenza delle altre volte arrivano immediatamente 6 punti. Un solo tiro nell’intero ultimo periodo e 2/8 dal campo. 
Michelori 6: I primi minuti di partita portano tutti la sua firma e a limitarlo ci pensano solo i due falli. In panchina perde il ritmo e nel rientrare commette qualche errore di troppo. 
Scott 6: Stenta e non poco nel primo periodo, ma poi si scrolla di dosso l’impatto del match ed entra in gara. Il secondo tempo è il suo momento, i tabelloni la sua casa catturando 6 palloni vaganti per 6 punti. 
Tommasini 5: Dentro molto presto nel primo tempo, ma non resta tantissimo in campo per qualche errore. Impalpabili gli altri minuti in campo e torna a casa 
con un -11 di plus/minus. Molin 6: Deve rinunciare ancora una volta a Moore e quindi a minuti di riposo e di gestione diversa della sua front line. Ci prova in tutti i modi a trovare la chimica giusta, ma i numeri del terzo quarto sono troppi anche per lui. 




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