Considerata la risposta che ha ricevuto dai suoi giocatori nella serata più importante di questo ultimo periodo, quello presentatosi in conferenza stampa per la presentazione della sfida di questo fine settimana contro Varese, è stato un Lele Molin, ancora più determinato e ancora più diretto in alcune considerazioni che riguardano principalmente la sua Juve. Non poteva essere altrimenti considerando che il doppio impegno casalingo che terminerà proprio con il ‘face to face’ con la formazione dell’ex di turno Fabrizio Frates, rappresenta il momento in cui i bianconeri devono spingere a più non posso il piede sull’acceleratore e sfruttare quel vantaggio che di solito ti regala il fattore campo. Un vantaggio sfruttato al massimo la scorsa settimana, quando nella sua stessa conferenza stampa pre-partita il timoniere mestrino aveva indicato quello con le ‘Vu Nere’ come un impegno con un solo risultato a disposizione, la vittoria. Un input che è arrivato dritto alla mente ed al cuore dei suoi giocatori che non solo hanno vinto, ma hanno anche mostrato dei passi in avanti in termini di concentrazione e di gioco che fanno ben sperare. Indicazioni che al momento di scrivere, rendono meno frenetico quel ricorso al mercato che nemmeno tre settimane fa sembrava essere una sorta di imperativo assoluto. Un ricorso al mercato che tra le altre cose ha un nome ed un cognome e cioè Peppe Poeta. L’ex metronomo della Virtus Bologna è, infatti, ancora alle prese con lo sfoglio della margherita e quindi della scelta di quella che sarà, da gennaio in poi, la sua nuova dimora e la sua nuova maglia. Caserta la sua offerta la presentata continuando ad aspettare alla finestra che di sicuro non resterà aperta all’infinito, ma di sicuro l’animo dell’attesa, stando alle ultime tre settimane, è meno ansiogeno di quanto si potesse aspettare. Ma il mercato ed il toto giocatore ha ancora tempo per essere affrontato con l’attenzione totale, quella attuale – specialmente di coach Molin – è rivolta, invece, a Varese ed al prossimo impegno: «Abbiamo avuto una settimana o meglio un inizio di settimana abbastanza travagliato con alcuni problemi fisici, ma ora è tutto a posto. La squadra è al completo e ha lavorato in maniera soddisfacente in vista di un impegno delicato ed importante allo stesso tempo. Quella che arriverà al Palamaggiò, infatti, sarà una squadra ferita, ferita nell’orgoglio per le sconfitte in Europa, ma soprattutto per qualcuna di troppo in Italia. Un animo che noi stessi conosciamo bene e che ci ha portato alla reazione che abbiamo avuto successivamente alla sconfitta contro Brindisi, quindi dobbiamo essere concentrati e scendere in campo come se nulla fosse successo. La vittoria contro Bologna, la prestazione offerta a Cantù e la stessa vittoria contro la Sutor non ci devono assolutamente farci sentire appagati per quello che abbiamo fatto fino a questo punto. In poche parole dobbiamo confermare e dimostrare di non essere mediocri e lo dobbiamo fare allo stesso modo delle ultime settimane. Senza contare che un successo ci darebbe non solo quel senso di continuità che ricerchiamo da tempo, ma anche una visione diversa di quello che potrebbe essere il futuro prossimo».
Vincere contro Varese, infatti, vorrebbe dire non perdere quell’ultimo treno per guardare avanti in classifica e alle Final Eight…
«Quando parlavo di avere poi la possibilità di guardare il campionato in maniera diversa e di confermare la nostra non mediocrità, mi riferivo anche a questo. Forse non è proprio l’ultimissimo, ma comunque è un treno importante».
Le sconfitte casalinghe prima di Bologna, probabilmente fanno pensare agli avversari che quello di Pezza delle Noci non sia poi un campo cosi inespugnabile. Lei cosa ne pensa?
«Sinceramente non mi interessa molto di quello che si può pensare a riguardo. Noi stiamo lavorando per costruirci in questo caso la nostra continuità di risultati e quindi di conseguenza di evitare di far pensare cose del genere. Insomma venderemo cara la pelle»
Tecnicamente che squadra si aspetta?
«Una squadra che ha sugli esterni una grande pericolosità offensiva con giocatori che possono creare punti per se ed altri. Due lunghi come Polonara e Sakota che sono in grande forma e che tirano con alte percentuali. Partendo da questo presupposto il nostro obiettivo è quello di aggredire la partita in difesa, sporcare le loro ricezione, ma soprattutto confermare quanto di buono abbiamo dimostrato di saper fare contro Bologna».
Dulcis in fundo è toccato al braccio destro di Iavazzi, Carlo Barbagallo, dare la notizia che dal prossimo lunedì sul sito ufficiale della società sarà in vendita tutto il merchandising legato alla franchigia di Pezza delle Noci.