Le Vu nere sul cammino della Juvecaserta



Coach Bechi durante un timeout (Foto virtus.it)
Coach Bechi durante un timeout (Foto virtus.it)

Le pacche sulle spalle, le parole di consolazione o lo scarto misero tra se e gli avversari, ormai non bastano più. Senza se e senza ma la Juve non vuole più nascondersi dietro al dito o qualsiasi altra cosa che non sia una vittoria importante e di peso nella sfida odierna di Pezza delle Noci. Questo il succo di una parte del lungo discorso pre-paratita di coach Lele Molin nella conferenza stampa del venerdì, dove il timoniere mestrino ha voluto mettere in risalto tutte le problematiche che ci potranno essere nell’affrontare una delle squadre di alta classifica di questo campionato, ma anche come se si vuole migliorare e pensare oltre quello che si è fatto fino a questo momento, non si può pensare di andare in campo, vedere come va a finire e magari dirsi che perdere di pochi punti o di un possesso, è comunque un buon risultato per tutte le differenze che ci sono e ci saranno fino alla fine tra le due squadre o per il processo di crescita che Caserta sta affrontando. Chi si accontenta gode, cantava Ligabue in una delle sue famose canzoni, ma questa volta i bianconeri di Terra di Lavoro vorrebbero farlo non accontentandosi di una magra consolazione, ma farlo nel miglior modo possibile, vincendo. Un concetto che lo stesso Molin ha dichiarato di aver voluto inculcare nella mente e nella preparazione della sfida di questo pomeriggio, non fosse altro che la il ‘face to face’ con le ‘Vu Nere’ aprono il periodo peggiore dell’anno ovvero quelle delle partite a stretto giro per l’avvento delle festività natalizie, ma in particolare per la doppia possibilità che il calendario offre di giocare due partite in casa dopo essere stati per due settimane on the road. Certo la possibilità offerta dallo stesso calendario non è certo benevola visto l’avversario, ma ormai non si può più pensare a chi si ha di fronte, ma alla necessità di non perdere ulteriore terreno nel conto delle partite vinte e perse davanti ai propri tifosi. Un conto che al momento della palla a due con Bologna vede ben tre sconfitte consecutive, con l’ultima arrivata contro Brindisi e cioè quella che diede vita alla settimana più difficile di questa nuova gestione sia dirigenziale che tecnica della Juve. Una settimana, però, che ha portato delle scosse, che ha portato dei cambiamenti e delle idee diverse sulle quali provare a cambiare rotta. Il tutto non è passato attraverso il mercato, che invece ad un certo punto sembrava essere l’unica soluzione possibile con tante e variegate soluzioni. Dal baratro interno alla risurrezione di Porto San Giorgio, passando per l’amaro in bocca della brianza. Un percorso nel quale si è vista una Juve a tratti diversi anche se con ancora tanti alti e bassi. Si è vista una Juve modificata nel quintetto ed in alcune sue concezioni tattiche che hanno elevato il livello di alcuni momenti di pallacanestro diversa da quella del corri e tira o dell’alzare il pallone verso l’anello aspettando che arrivi un oggetto non identificato ad iscrivere il nome della Pasta Reggia all’interno degli highlights della settimana. Dentro l’esperienza di Mordente e Michelori, più gioco nel pitturato sia come modo di finire il’azione che dal quale sviluppare; più Jeff Brooks, più Carleton Scott ed anche una zona che contro Cantù ha avuto i suoi meriti nel forzare le scelte della squadra dell’ex Pino Sacripanti. Una girandola che ha portato alla vittoria contro la Sutor e ad un fallo ed un cambio poco ortodosso sulla rimessa, dal potersi giocare anche la vittoria o il supplementare a Cantù. Tutte indicazioni che i bianconeri, però, hanno potuto far notare da lontano ai propri tifosi ed ai quali di sicuro chiederanno di apportare quell’ultimo passo che in determinate occasioni è mancato nelle ultime due trasferte: il calore, la spinta e l’esaltazione di un palazzetto intero alle giocate dei propri beniamini. Lo sa bene persino Luca Bechi che prima di partire alla volta della città della Reggia vanvitelliana, ha voluto sottolineare il dato del fattore campo nella propria analisi pre-partita: «Andremo a giocare in un campo caldo, un campo dove Caserta si esalta nelle proprie giocate ed aumenta il livello della propria energia spinta da un pubblico molto corretto. Si preannuncia una sfida, quindi, difficile e nella quale la chiave sarà di sicuro evitare di perdere troppo palloni, anche se alzare il ritmo in campo potrebbe portare a dei rischi in tal senso. Dovremo essere dinamici, fisici e rispondere a tono al loro atletismo. Sono una squadra in crescita e guidata da due veterani di grande qualità come Mordente e Michelori – ha concluso lo stesso coach virtussino – e le ultime prestazioni lo hanno dimostrato». 




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